La storia è finita da un pezzo: il giocatore è un fuori rosa che ha deluso già troppe volte e ormai senza speranze di reintegro.
Nessuno lo vuole, e sembra che lui ci si sia messo quasi d’impegno per intimidire o contrariare quei pochi temerari che si erano fatti avanti con un sondaggio. Oggi, per l’Inter, l’ex promessa non è altro che un peso rimasto sul groppone. Un fuori rosa, con il contratto in scadenza a giugno 2025, ormai difficile da piazzare anche nei mercati minori e più marginali.
L’Inter lo avrebbe ceduto a zero. Nella più spregiudicata delle ipotesi, avrebbe avanzato pretese circa una piccola percentuale sulla futura rivendita. Niente da fare… Anche reso disponibile a prezzo gratuito, il tesserato non ha trovato casa. Dunque, bisogna arrendersi alle impietose logiche del mercato: il giocatore non ha più alcun appeal.
Il club nerazzurro potrebbe dunque darlo via a zero già a gennaio, in anticipo rispetto alla scadenza naturale del contratto, ma giusto per chiudere il prima possibile una storia lunga e tormentata, piena di promesse tradite e motivi di reciproco disappunto. Si era parlato di una cessione in Francia o in Arabia, poi di contatti con club di Serie B, turchi o del campionato greco… Tante voci e nulla di concreto: nemmeno una trattativa è andata a buon fine.
Ionut Radu è rimasto a Milano come fuori rosa: con la sessione di mercato estiva finita ormai ovunque è impossibile separarsi come preventivato. Tornato in nerazzurro dopo l’ennesimo deludente prestito (al Bournemouth), è stato l’unico tesserato che non è mai stato schierato nemmeno un minuto nelle amichevoli estive da Simone Inzaghi.
Lui e il suo agente erano fiduciosi di poter trovare presto una nuova, soddisfacente destinazione. Le trattative, però, non hanno portato al risultato sperato. E molto anche per colpa dello stesso Radu, che ha rifiutato la corte di parecchie squadre minori e detto di no a prestiti, a contratti annuali e a destinazioni più esotiche.
All’Inter potrebbero essere stati infastiditi soprattutto da questo atteggiamento di scarsa disponibilità. Pur sapendo di essere fuori dal progetto, Radu ha declinato qualsiasi contratto inferiore ai due anni. Ha detto no al Palermo, al Sassuolo e almeno due volte alla Sampdoria.
Radu ha oggi ventisette anni. Arrivò in Italia da sedicenne, giocando per qualche mese appena alla Pergolettese, per poi trasferirsi subito in nerazzurro. In tanti lo chiamarono predestinato. Nel gennaio 2015 era dunque già all’Inter, come grande protagonista nelle formazioni giovanili. Nel 2017-2018 arrivò il primo prestito importante, all’Avellino, con 22 presenze e 27 reti subite. Nei due anni successivi giocò al Genoa, sempre in prestito, mettendosi in mostra come un estremo difensore molto reattivo fra i pali.
Nel 2020 arrivò il prestito al Parma, con zero presenze. Dopodiché Radu tornò a Milano come secondo portiere. Nel 2022, la sciagurata papera contro il Bologna, che costò lo Scudetto ai nerazzurri. Era il 27 aprile, il giorno del suo esordio stagionale… Poi è stato alla Cremonese e all’Auxerre. Nell’ultima stagione in prestito, al Bournemouth, in 2 presenze ha incassato 7 reti.
Radu non vuole restare all’Inter, sa di essersi giocato male le sue poche possibilità in nerazzurro. Ciononostante, ha comunque accettato di continuare a essere un tesserato (stipendiato) interista, pur senza speranza di ottenere un ruolo attivo in prima squadra. In attesa della riapertura del mercato a gennaio, il portiere rumeno si allenerà probabilmente a Interello con i ragazzini. Non la strategia migliore per rilanciarsi, ma questo è quanto gli permette oggi la contingenza: il fuori rosa non ritiene la propria carriera già finita, ma non è più un ragazzino…
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