L’ex giocatore, passato alla storia per un pregevole gesto tecnico in una finale dell’allora Coppa dei Campioni, fa una rivelazione shock
Ci sono storie, retroscena, aneddoti, che affondano le loro radici in episodi risalenti addirittura a 36 anni fa. Era indubbiamente un altro calcio, con altre dinamiche e logiche: basti pensare che nel campionato italiano erano ammessi solamente tre giocatori stranieri. Un calcio in cui – parliamo della fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 – le squadre italiane avevano iniziato a porre le basi per un dominio nel Vecchio Continente che sarebbe durato quasi 10 anni.
Nell’estate del 1988, quella successiva al primo ed unico scudetto del Milan di Sacchi, l’inter di Giovanni Trapattoni si era affacciata al mercato estivo con intenzioni bellicose. L’ambizione, mai sopita, di riportare il Tricolore dalla parte nerazzurra del Naviglio aveva animato la campagna acquisti del club allora guidato da Ernesto Pellegrini.
A Milano, per la ragguardevole cifra, all’epoca, di 5 miliardi delle vecchie lire (ingaggio biennale incluso) era arrivato un bomber appena passato alla storia per un gol che divenne poi il simbolo di generazioni e generazioni. Bisogna tornare indietro solo di un anno, rispetto alla presentazione in città che avvenne il 6 giugno, per capire la portata di quello che sarebbe stato l’acquisto di punta del club nerazzurro.
Il 27 maggio del 1987 al Prater di Vienna la finale della vecchia Coppa dei Campioni tra il Porto e il Bayern Monaco fu decisa da un gol di tacco dell’algerino Rabah Madjer. Il gesto tecnico, subito ribattezzato ‘Il tacco di Allah‘ per via della fede musulmana dell’attaccante, restò la copertina del calcio europeo per diversi mesi. Al punto tale che l’Inter, battendo la concorrenza proprio dei tedeschi, decise di ingaggiare il giocatore.
Due settimane dopo la firma del contratto, l’Inter, che aveva riscontrato un problema fisico (emerso durante le visite mediche di rito) sul giocatore, ha annunciato ufficialmente la risoluzione dell’accordo a causa di questo infortunio cronico. Il club meneghino sfruttò una clausola secondo cui un infortunio rilevato durante le visite avrebbe permesso di annullare il trasferimento. E così fu. La società milanese ingaggiò un certo Ramon Diaz (che ebbe un ruolo rilevante nel successivo scudetto dei record) al posto dell’algerino.
A 36 anni di distanza Madjer è tornato sull’incredibile vicenda, che gli costò anche la susseguente rinuncia dello stesso Bayern a procedere al suo acquisto, nel corso di un’intervista riportata da ‘Fennecfootball‘.
“L’Inter ha rovinato la mia immagine etichettandomi come un giocatore infortunato. Avevo un accordo con il Bayern Monaco che ho dovuto rescindere per andare all’Inter e poi non mi ha voluto più nessuno“, ha amaramente dichiarato Madjer.
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