Grandi manovre, nell’ombra ma non troppo, per l’Inter del futuro: Marotta sta già sondando il terreno per la stellina del campionato
L’anno scorso, tanto per non farsi mancare nulla, ha giocato in ben sei competizioni diverse tra prima squadra e categorie giovanili. Dalla Champions – quella vera, quella in cui ha perfino messo il suo timbro con un gol nei 39′ giocati spalmati su tre presenze – alla Youth League passando per il campionato giovanile ‘Primera Federaciòn’, il gioiello ispano-argentino ha già fatto parlare di sé. Eccome se lo ha fatto.
Vent’anni compiuti lo scorso 8 settembre, il talento nato a Tenerife ma di nazionalità argentina si è formato nelle Giovanili del Real Madrid, un club che, nonostante gli iper milionari acquisti di stelle già affermate, non ha mai perso di vista il lavoro della Cantera. E l’importanza che questa riveste nello sfornare, magari non ai livelli dei maestri catalani, i nuovi fenomeni del panorama europeo.
L’ambizioso Como, guidato in panchina da quel Cesc Fabregas egli stesso esponente illustre di un certo lavoro giovanile impostato sin dalla pre-adolescenza e comunque gran conoscitore dei vivai iberici, non si è fatto sfuggire l’occasione di acquistare, nella scorsa estate, Nico Paz. Uno dei nuovi ‘crack’ del calcio mondiale.
6 milioni il costo totale dell’operazione, col club merengue che, oltre ad essersi assicurato il 50% dell’eventuale futura rivendita, si è al solito riservato un diritto di recompra che per ora non è stato quantificato.
Già schierato in campo per 149′ recuperi esclusi nelle prime, difficili, giornate di campionato in Serie A dei lariani, l’enfant prodige ha già incantato. Mancino, fisico non trascurabile considerando i 186 cm di altezza, Nico è un fantasista moderno. Talentuoso ma anche dotato di un’ottima corsa, a differenza di tanti giocatori argentini magari geniali, ma oggettivamente carenti dal punto di vista della copertura di un ampio spazio sul terreno di gioco.
Non è un caso che l’ex Real possa ricoprire indifferentemente anche il ruolo di esterno destro o di centrale di centrocampo, pur trovandosi più a suo agio nella posizione di trequartista centrale. Libero di inventare. E di andare al tiro a piacimento.
Marotta e lo staff tecnico dell’Inter se ne sono subito innamorati: il dirigente ha intenzione di bruciare la concorrenza iniziando dei colloqui conoscitivi sia col club lombardo che con l’entourage del ragazzo. Chissà che, nell’ottica di un ricambio generazionale futuro, i nerazzurri tra qualche anno non possano presentare assieme sia il talento del Como che un certo Valentin Carboni, un altro argentino destinato ad imporsi sulla scena calcistica europea e mondiale.
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