L’Inter sarà presto chiamata a prendere una decisione sul futuro di Mkhitaryan: l’armeno ha già dimostrato di non essere eterno
In quest’inizio di stagione i segnali negativi sono diventati già troppo frequenti. Non una sorpresa, data l’età del giocatore: è inevitabile che oltre una certa soglia anagrafica il prestazioni comincino a peggiorare. Ciononostante, in tanti sembrano ancora increduli. Probabilmente, Mkhitaryan ha abituato troppo male compagni, allenatore e pubblico, correndo per due e offrendo alla squadra una continuità impressionante.
Finora ha giocato sempre al massimo, garantendo quantità e qualità. Raramente ha sbagliato una partita. Ma il calo era inevitabile. Soprattutto per ciò che concerne il piano fisico, già nella seconda parte della seconda stagione, l’armeno aveva dimostrato di non poter reggere a certi ritmi, di non poter continuare a essere il perno insostituibile di cui Inzaghi non riusciva a fare a meno.
Ora l’Inter ha preso Zielinski proprio per permettere a Mkhitaryan di gestire meglio le forze. Eppure il polacco è stato chiamato in causa troppo poco, segno che per il mister è ancora difficile rinunciare all’armeno.
Il contratto dell’ex Roma scade nel 2026, ma la conferma a fine stagione non è così scontata. Anche se finora nessuno ha osato mai criticare le prestazioni dell’armeno, le cose potrebbero cambiare in fretta. E non è escluso che a giugno la dirigenza nerazzurra possa prendere decidere per una separazione. La conferma, l’armeno, deve conquistarsela sul campo.
E a giugno potrebbero rifarsi vivi club arabi, nonché della MLS, e a quel punto Beppe Marotta potrebbe anche dare il proprio ok all’uscita. La decisione sul futuro di Mkhitaryan dipenderà soprattutto dalle risposte fisiche del giocatore e dalle valutazioni del tecnico nerazzurro.
Henrikh Mkhitaryan ha già superato le 100 presenze in nerazzurro. La cifra tonda è stata raggiunta quando è entrato in campo all’Etihad contro il Manchester City. Durante quel match l’armeno è stato parecchio criticato per un’occasione d’oro sprecata nel secondo tempo. Ma le cose sono andate ancora peggio con la sua centounesima prestazione con la maglia dell’Inter: la partita contro il Milan.
L’armeno è il giocatore che si è fatto soffiare il pallone da Pulisic in occasione del primo goal dei rossoneri. Dopodiché ha sbagliato tante altre scelte, mostrando poco brillantezza e soprattutto poca determinazione agonistica. Il 21 gennaio, l’ex Roma compirà trentasei anni. Ci sta che le sue prestazioni non possano più essere dei trionfi di corsa, concentrazione e costanza.
Appare comunque assurdo pensare che l’armeno sia da buttar via per una brutta prestazione. Anche se sottotono, Mhkitaryan è ancora un interprete calcistico di grande qualità tecnica e importante dal punto di vista tattico.Tutto sta nel non spremerlo troppo.
Quest’anno, così come già si intuisce da certe reazioni pubblicate sui social, sembra che certi tifosi nerazzurri abbiano già scelto di incoronare Mkhitaryan come capro espiatorio. Ma l’armeno non sembra il referente giusto da poter criticare e bersagliare a prescindere: è un esempio mirabile di serietà e impegno. E potrebbe dare ancora tanto alla squadra.
Contro il Milan ha giocato male. E su questo non ci sono dubbi. Ma potrebbe tornare presto al suo consueto livello. Anche se, vista la sua età, non potrà più giocarle tutte com’è accaduto nelle scorse stagioni. Ed è qui che Inzaghi deve essere bravo a capire quando dare più spazio a Zielinski, che sembra in forma e sembra avere voglia di giocare e mettersi in mostra.
Frattesi, entrato al posto dell’armeno, non ha fatto meglio. Anzi… Ed è per questo che molti tifosi nerazzurri hanno criticato soprattutto le scelte di Inzaghi. Se avesse tolto subito Mkhitaryan (già ammonito) e messo Zielinski magari avrebbe cambiatp totalmente il corso della partita. Invece il mister ha ripetuto l’errore Asllani e Frattesi insieme, regalando di fatto la gestione del centrocampo al Milan.
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