L’Inter deve fare i conti con un’altra mazzata arrivata nelle ultime ore: per i nerazzurri vuol dire perdere parecchi soldi nel prossimo futuro
Come se non bastasse quanto accaduto con il caso ultras e che potrebbe segnare una svolta cruciale per quanto riguarda i nerazzurri e il tifo organizzato, la società meneghina deve fare i conti con un’altra mazzata non da poco relativa i conti del club. In questo caso, però, non riguarda solo la Beneamata, ma tutti i club di Serie A.
Stiamo parlando del Decreto Crescita, un regime fiscale agevolato che ha permesso alle società di risparmiare ingenti somme per l’arrivo di calciatori dall’estero. Da Forza Italia, nell’ambito del Decreto Omnibus, che ha incassato il via libera delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato due giorni fa, è arrivato l’impulso a ripristinarlo, ma le cose non sono andate proprio come previsto dal partito della coalizione di Governo.
Salta il prolungamento del Decreto Crescita: le conseguenze per l’Inter
Infatti, dopo non poche tensioni, non è arrivata l’approvazione dell’emendamento di Forza Italia per abrogare la norma che prevede un organo consultivo dei tifosi nei CdA delle società sportive. Come scritto da ‘Calcio e Finanza’, dopo il no da parte di Meloni, è arrivato un nuovo stop per il regime fiscale agevolato, che doveva restare in vigore fino al 31 dicembre 2023. In realtà, non sono passati gli emendamenti di Forza Italia per prorogare gli sconti fiscali per i cosiddetti ‘impatriati’, e ovviamente ciò vale anche per i calciatori.
Forza Italia avrebbe voluto spostare la data del 31 dicembre 2023, sostituendola con il 31 dicembre 2027, e quindi aumentando la finestra in cui i club di Serie A avrebbero potuto usufruire della norma. La modifica non è stata approvata e quindi i club potrebbero avvalersene solo per chi già l’aveva usata prima del 31 dicembre 2023.
Per intenderci Jonathan David non arriverebbe con gli sgravi fiscali, ma il rinnovo di Denzel Dumfries avrà comunque un’importante decurtazione della cifra a lordo.