L’inchiesta sul mondo ultras va avanti e si parla molto delle ripercussioni per i tesserati dell’Inter: ora sappiamo anche la linea difensiva del club
I giorni stanno passando, ma l’inchiesta relativa gli ultras dell’Inter non si sgonfia, almeno sotto il profilo mediatico. Dopo il blitz, gli arresti e le ipotesi di quelli che potrebbero essere i danni per i nerazzurri, per quanto riguarda le possibili sanzioni e i tesserati citati, è arrivato anche il momento di raccogliere nuovi elementi.
Innanzitutto, per capire qualcosa di più, bisogna partire dalle certezze: Inter e Milan sono parte lesa e hanno già fatto trapelare, subito dopo la bomba mediatica, di essere pronti a collaborare in tutti i modi con la giustizia. In realtà, ora sappiamo anche quale strategia difensiva stanno adottando i nerazzurri, in modo da consentire la bonifica degli stadi ed evitare che alcuni vedano nel calcio degli interessi economici e non solo una questione di supporto e passione.
La strategia difensiva dell’Inter: come si mettono le cose
Bisogna prendere atto di quanto emerge dalla Procura di Milano, secondo cui l’Inter avrebbe finanziato gli ultras, creando il terreno fertile per attività poco lecite. La buona notizia è che nessun tesserato è indagato come persona informata sui fatti e, inoltre, i nerazzurri avevano già collaborato con la Digos e la Procura sull’indagine presentando anche la propria memoria difensiva.
Si trattava del 30 aprile, ed era arrivata dopo i moniti dalle autorità a proposito di infiltrazioni criminali nel tifo organizzato. Ciò che è importante è, in primis, che i campioni d’Italia sono convinti di aver agito nel “rispetto della legalità e in costante collegamento con le autorità preposte”.
Infatti, l’Inter avrebbe comunicato e notificato più volte al giorno alla Digos le decisione prese sulla questione biglietti, e non solo. Il tutto è certificato dai documenti del caso, e ciò scagionerebbe i nerazzurri. Nella memoria, secondo il ‘Corriere della Sera’, si legge anche che “La curva Nord ha avuto accesso a 1.500 tagliandi circa, dopo che l’Inter si era confrontata con le forze dell’ordine”, che quindi sapevano bene dei famosi 200 biglietti in più pretesi e ottenuti dai vertici del tifo organizzato.