Il caso ultras non smette di attirare l’attenzione mediatica e creare problemi all’Inter: c’è un grande rischio che i nerazzurri devono evitare
Sono passati ormai alcuni giorni da quando è deflagrata la bomba ultras, e quindi da quando il blitz della Guardia di Finanza, e non solo, ha portato a 18 misure cautelari per importanti esponenti del tifo organizzato di Inter e Milan. Da lì sono emersi importanti elementi attraverso le intercettazioni e i fatti esposti dal gip, che dimostrano i rapporti dei nerazzurri con gli ultras implicati nella vicenda.
Ora l’intenzione della Procura è attuare l’opera di sanificazione del tifo e sciogliere le briglie della sudditanza che due delle maggiori società in Italia erano costrette a subire. D’ora in poi, bisognerà mettere in campo delle misure per evitare di subire ancora il potere di ricatto da parte di individui al servizio della malavita. Gli avvocati di Inter e Milan hanno già fatto tappa negli uffici del procuratore capo Marcello Viola, colui che ha evidenziato le criticità nel modello di gestione del rapporto dei club col tifo organizzato. C’è un grande rischio sullo sfondo.
Inter e Milan in Procura: cosa bisogna evitare
Oltre ogni possibile illazioni su penalizzazioni, multe e squalifiche, che al momento sembrano decisamente esagerate, c’è da pensare soprattutto a scongiurare il “procedimento di prevenzione” che sarebbe inevitabile in caso di presenza di una contestuale richiesta di amministrazione giudiziaria. Si tratterebbe di una prima volta nella storia del calcio e, secondo ‘La Gazzetta dello Sport’, è questo il rischio che l’Inter deve evitare a tutti i costi, dando prova della cessazione dei rapporti.
D’altronde la mancanza di denunce, nonostante le pressioni spesso anche violente degli ultras, non è un fattore che aiuta. Intanto, anche la Commissione Parlamentare Antimafia vuole vederci chiaro sul caso e ha acquisito gli atti dell’inchiesta. Insomma, dovremo ancora darvi conto di diverse puntate nella vicenda, che non è destinata a chiudersi nel giro di poche ore.