Il caso ultras non si sgonfia e c’è grande ansia e curiosità per capire le conseguenze che avrà per l’Inter: spunta anche l’articolo 4
Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. È così anche per l’Inter, che nel vivo di una stagione che sta entrando nel vivo deve capire cosa accadrà in merito all’inchiesta ultras dopo il blitz che ha portato a 18 misure cautelari.
Simone Inzaghi è già stato sentito dagli investigatori, tra domani e dopodomani verrà sentito anche Javier Zanetti, ma la scia non si fermerà qui, visto che tra coloro che potrebbero essere chiamati ci sono anche Nicolò Barella, Giuseppe Marotta, Milan Skriniar e Hakan Calhanoglu, almeno per quanto riguarda la parte nerazzurra.
È bene sottolineare che nessuno dei tesserati nerazzurri è indagato, ma sono stati e verranno ascoltati come persone informate sui fatti. Per quanto riguarda le questioni squisitamente giudiziarie, la Procura Federale ha aperto una indagine e aspetta gli atti della magistratura ordinaria per capire cosa fare. Dovrà essere ancora una volta il Giuseppe Chiné – di cui si è parlato a lungo per via del caso plusvalenze della Juventus – a capire se è il caso di avviare un procedimento disciplinare, basato in particolare sull’articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva, che disciplina la “Prevenzione di atti violenti”.
L’Inter e il caso ultras: l’articolo 4 e il precedente di Agnelli
Bisogna tenere conto dell’articolo 25, il quale vieta ai club di sostenere economicamente gruppi organizzati di tifosi e anche ai tesserati di avere rapporti con essi. In ogni caso, se tutto dovesse andare male per l’Inter, sono previste sanzioni che vanno da multe a sospensioni temporanee che possono riguardare anche competizioni Uefa e Fifa. Inoltre, potrebbe essere importante valutare anche l’articolo 27, che regola la distribuzione dei biglietti per le partite.
Oggi, però, vi parliamo in particolare dell’articolo 4, che regola i principi di lealtà e correttezza e che potrebbe portare conseguenze ben più severe. In questo caso, il precedente riguarda Andrea Agnelli, ex presidente della Juventus, nell’ambito dell’inchiesta ‘Alto Piemonte’.
In quell’occasione, Agnelli fu inibito per un anno, anche se la squalifica fu ridotta poi a tre mesi, e la Juventus fu multata per 600mila euro.