Marotta non chiude più alla cessione: due brutte gare e il talento diventa sacrificabile per 40 milioni di euro
Sono bastate due gare così così per trasformare la promessa da tutelare in bidone da scaricare al più presto. Ecco, in sintesi, il pensiero dei tifosi. Staff tecnico e dirigenti, ovviamente, sanno valutare le situazioni con un pizzico di obiettività in più. Per questo in società la parola cessione non è mai stata presa in considerazione.
Tutto potrebbe però cambiare in base alle esigenze economiche. Laddove, a fine stagione, arrivasse un’offerta intorno ai 40 milioni di euro, Beppe Marotta potrebbe anche cambiare prospettiva e dire di sì al trasferimento, spogliando così l’Inter di un giocatore di grande talento e grandi prospettive di crescita.
Tali possibili valutazioni riguardano il tedesco Yann Bisseck, resosi protagonista nelle ultime uscite di numerose distrazioni in campo causate probabilmente da un eccesso di fiducia nei propri mezzi. Grande protagonista contro il City in Champions, Bisseck ha deluso quasi sempre in campionato. Eppure non ha giocato male…
Ogni sua prestazione è stata però macchiata da atteggiamenti di superficialità e cali di concentrazione. In occasione del primo goal del Torino nell’ultima sfida di A affrontata dai nerazzurri, il tedesco non era posizionato bene, ha perso un rimpallo e ha rimediato anche un cartellino giallo. Inevitabilmente, Inzaghi l’ha sostituito al 45′. E non si tratta del primo errore di una stagione che, sotto il profilo difensivo, ha rivelato un’Inter troppo fragile.
Bisseck via a 40 milioni: l’ok di Marotta
La paura è che Bisseck sia finito come protagonista nel prevedibile meccanismo del capro espiatorio. Per esempio, in occasione del primo goal del Toro, tutti danno la colpa al tedesco, ma è l’intero reparto difensivo a gestire male la situazione. Acerbi cade dopo una scivolata a vuoto per anticipare Zapata, e ci mette venti secondi pieni a rialzarsi. Darmian, mezzo addormentato, stringendo sul colombiano con incredibile ritardo. Bastoni sta da tutt’altra parte. Sommer aspetta in porta, senza uscire, imitando una delle mosse preferite del caro Handanovic.
La verità è che in questo avvio di stagione è tutta la zona destra del campo a soffrire. Bisseck gioca perché Pavard ha sbagliato una partita, Dumfries entra perché Darmian non riesce a incedere. Poi, però, il tedesco rende meno del francese, e l’italiano fa rimpiangere l’olandese. Su quel lato, si sa, tante magagne le copre Barella. E quando il sardo non gioca i difetti sono più evidenti.
La verità è che Bisseck ha mostrato di essere assai forte, tanto da mettere in più occasioni in ombra Pavard. Malgrado l’inesperienza, ha dimostrato di saper giocare con sicurezza e personalità. Ed è qui che sorge il problema, perché basta un errore per scadere nella presunzione. Occorre dunque solo un po’ di umiltà.
Il nuovo sacrificabile in rosa
Analizzando la situazione dalla giusta prospettiva, con Bisseck l’Inter ha già raggiunto ottimi risultati. Arrivato l’anno scorso a circa 6 milioni, il tedesco ha dimostrato di poter giocare in A e di poter competere in Europa. In questo senso è già cresciuto, ed è aumentato anche il suo valore. Quest’estate si parlava di un costo pari a 30 milioni. In pratica, si può fare anche il suo nome per far cassa senza cedere un titolarissimo. Ma privandosi di uno come Bisseck, l’Inter perderebbe un asset che può ancora crescere…
L’unico modo per convincere Marotta a cedere sarebbe dunque avere di fronte un’offerta da 40 milioni di euro: un prezzo che, a oggi, nessuno spenderebbe per Bisseck. A fine stagione, la situazione potrebbe essere diversa. Ma dipende dal ragazzo.
Mai come nei prossimi mesi le cosiddette seconde linee dovranno dimostrare di poter essere utili a Inzaghi. Ci si aspetta qualcosa in più da Asllani, Arnautovic, Zielinski e Taremi. Ma soprattutto dai tre più talentuosi: Buchanan, Frattesi e appunto Bisseck.