Una confessione a sorpresa che ha sconvolto il mondo Inter. Il giocatore ha confessato in un’intervista di essere caduto in depressione
La vita del calciatore non è sempre quella che noi vediamo in pubblico. Dietro ci sono situazioni molto delicate che alcuni professionisti hanno deciso di rivelare. È il caso di un giocatore che in Italia conosciamo molto bene per aver vestito la maglia dell’Inter. Una carriera comunque importante, un guadagno di tutto rispetto, ma questo non gli ha permesso di vivere una vita serena che tutti noi immaginavamo.
Il giocatore in un’intervista ai microfoni di Ouest-France ha ammesso di essere caduto in depressione. “In due mesi avevo sul conto anche un milione, ma non mi servivano a niente – le parole dell’ex Inter – nella mia stanza stavo male. Quando ti prende, ti prende. Ho preso pillole e fatto anche iniezioni per addormentarmi“. Parole che sconvolgono l’intero mondo del calcio.
Il mondo dello sport è sempre un’arma a doppio taglio. Da un lato c’è la possibilità di poter vivere in modo molto tranquillo e agiato, ma dall’altro esiste il rischio di dover fare i conti con problemi come la depressione. Non è il primo giocatore costretto a ricorrere a cure importante per risolvere definitivamente una malattia che a lungo andare rischia di provocare delle conseguenze molto gravi.
Lo sa molto bene anche Yann M’Vila. L’ex giocatore dell’Inter in un’intervista al quotidiano francese Ouest-France ha raccontato di essere caduto in depressione negli ultimi anni della sua carriera. “È successo anche quando ero al Saint-Etienne – ha svelato il francese – non riuscivo a salire su un aereo. Ho fatto yoga, preso pillole, ma alla fine la sera il medico doveva farmi un’iniezione per farmi addormentare“.
Una dichiarazione che ha davvero sconvolto il mondo Inter. Il francese, infatti, è arrivato in nerazzurro nell’estate 2014 con la formula del prestito con diritto di riscatto a nove milioni dal Rubin Kazan. Dopo un buon inizio, l’arrivo di Mancini sulla panchina del club meneghino lo ha portato ai margini della squadra tanto da rescindere il contratto e ritornare in Russia a gennaio. L’esperienza in Italia, quindi, è durata solamente sei mesi dove ha collezionato 14 presenze tra campionato ed Europa League senza mai entusiasmare.
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