Grande carica agonistica mostrata dal tecnico nerazzurro durante Roma-Inter, dal giallo subito al richiamo di Farris in panchina. Pizzicato dalla Bordocam di DAZN
L’ultimo impegno di campionato giocato dall’Inter sul terreno di gioco dello Stadio Olimpico di Roma contro i giallorossi capitolini rappresentava per l’intero ambiente un punto di svolta davvero importante per il resto della prima metà di stagione.
Chiudere in bellezza era infatti il principale obiettivo della serata, a prescindere da quanti gol fossero stati segnati. Soprattutto in chiave classifica, per non perdere terreno sul Napoli di Antonio Conte uscito anch’esso vittorioso dalla trasferta di Empoli. E alla fine, un solo gol da parte di Lautaro Martinez è stato più che sufficiente per sollevare gli animi e proiettarli verso lo scontro diretto del weekend contro la Juventus.
Il più teso in assoluto è stato lui, il tecnico Simone Inzaghi, nelle vesti non soltanto di responsabile dell’andamento del gioco ma anche in qualità di trascinatore indispensabile al di là di quella linea bianca che separa l’area a lui riservata ed il resto del terreno di gioco.
L’ex Lazio non ha infatti perso occasione per sgolarsi sin dal fischio d’inizio, pizzicato dalla telecamera a bordocampo di DAZN, facendo su e giù lungo un tracciato immaginario mai uguale al precedente.
Quel pallone sistemato lì vicino ai suoi piedi, sopra un cinesino utilizzato per l’occasione, ha creato più di qualche grattacapo ad Inzaghi il quale – sfastidiato – ne ha fatto varie volte oggetto di ‘scarico tensione’. Al momento della sostituzione per l’ingresso di Davide Frattesi ha dato al centrocampista una scossa importante per metterlo in guardia sulle asperità della partita, anche in funzione dell’uscita obbligata di Hakan Calhanoglu che di fatto sposta sempre gli equilibri.
Poi il cartellino giallo rimediato per proteste a seguito di una calcio di punizione assegnato alla Roma. Ma non finisce qui. Nel secondo tempo, Inzaghi ha tirato fuori il meglio di sé. All’entrata di Joaquin Correa era cruciale dare indicazioni sul cambio modulo: passare al 5-4-1 era infatti fondamentale per mantenere chiuse le linee di passaggio e convolare così verso un approccio più difensivo.
“Non c’è niente”, ha quindi ribadito al quarto uomo Feliciani appena comunicato il recupero di quattro minuti; mentre lo sfogo personale ha raggiunto il culmine a scapito del secondo in comando Farris in occasione della battuta di un ulteriore calcio di punizione a sfavore dell’Inter: “Massi! (Massimiliano, ndr) Vai ad abbassare la linea”, ha urlato nei confronti del suo vice ancora seduto in panchina.
Uno stretching veloce sul posto, la mano sul volto a spostare una ciocca di capelli scomposta e via verso il fischio finale. Insomma, un Inzaghi nel pieno delle proprie energie. Travolgente, sicuro, dodicesimo uomo. Piacente così ai suoi tifosi, che osannano ancora una volta il proprio tecnico invocando il contratto a vita.
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