I proprietari americani dell’Inter spingono per un giocatore militante nel campionato olandese: scelta strategica che strizza l’occhio all’allargamento delle prospettive commerciali
Sono ormai tanti i club in Italia che annoverano, a livello di vertici societari, esponenti imprenditoriali stranieri. Dalla Roma al Bologna passando per il Milan e per la stessa Inter, i grandi gruppi finanziari affascinati dal coinvolgente mondo del calcio italiano sono ormai una consuetudine, non più una novità.
Le prospettive commerciali derivanti dal bacino di riferimento del loro paese hanno spesso spinto i proprietari stranieri dei club italiani a seguire con attenzione tutti quei giocatori compatrioti la cui fama porta inevitabilmente interesse, pubblicità, accordi di partnership, e chi più ne ha più ne metta.
Spesso l’idea di portare il big alle proprie dipendenze si è scontrata con l’impossibilità di concludere in modo vantaggioso l’operazione: il calciomercato è un fenomeno internazionale, addirittura mondiale. Non sempre un magnate inglese riesce a portare nel club di cui detiene il controllo la stella del calcio britannico, tanto per fare un esempio.
Ma la tendenza, la volontà di provarci per attirare sul club attenzioni crescenti derivanti dai tanti tifosi, è sempre presente. È quasi un’esigenza. È un desiderio che viene sempre perseguito, spesso fallendo, altre volte registrando un successo.
In questo discorso dove si posiziona l’Inter da quando la proprietà del club nerazzurro è passata nelle mani di Oaktree? Finora gli americani sono stati silenti dal punto di vista della ricerca di calciatori statunitensi da inserire in rosa, ma forse la tendenza sta per subire un cambiamento.
Seguendo le orme dei rivali rossoneri, che in rosa hanno Christian Pulisic e Yunus Musuh, anche Oaktree vorrebbe un giocatore statunitense alle proprie dipendenze. Già la scorsa estate il gruppo americano aveva provato a prendere Tanner Tessmann, ex centrocampista del Venezia poi passato al Lione, strizzando anche l’occhio a Gianluca Busio, sempre del club lagunare. Nulla da fare. Le contingenze e le urgenze di mercato avevano poi dirottato altrove l’interesse del gruppo. Ma c’è un nome nuovo che sta spuntando all’orizzonte, che affascina non poco Oaktree.
21 anni, già protagonista di un ottimo avvio di stagione (5 gol in 9 presenze) in Eredivisie con la maglia del PSV Eindhoven, Ricardo Pepi è un giovane attaccante di prospettiva che unisce il suo valore e il suo talento all’essere un americano con grande seguito in patria. Praticamente perfetto per completare il disegno commerciale degli imprenditori americani.
Nell’ottica di una rivoluzione del reparto offensivo, con gli addii ormai certi di Correa ed Arnautovic, e il pericoloso pressing che i top club europei stanno portando su Marcus Thuram, il classe 2003 nativo di El Paso, Texas, può rappresentare un valido elemento da inserire nel roster nerazzurro.
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