Con la piazza ancora sotto choc per il pirotecnico pareggio con la Juve, si discute su quanto abbia effettivamente pesato l’assenza di Hakan Calhanoglu nel match: la sentenza è netta
Alzi la mano chi avrebbe mai immaginato che non sarebbe stato sufficiente fare 4 gol alla miglior difesa del campionato – che fino al calcio d’inizio di Inter-Juve aveva incassato un solo gol, e su rigore, in 8 partite – per vincere la gara contro la formazione di Thiago Motta. E alzi la mano anche chi avrebbe solo messo in conto di subire 4 gol da una squadra che nelle ultime giornate aveva faticato non poco a segnare, essendo stata bloccata sul pareggio per tre volte in partite senza reti.
Il calcio però, si sa, è strano, come ama ripetere spesso un notissimo volto del calcio in tv. Non solo l’Inter non è stata capace di portare a casa i tre punti pur avendo trafitto per quattro volte Di Gregorio. Ma si è fatta anche rimontare dal 4-2 a proprio favore quando mancavano solo 20′ alla fine del match. Subendo appunto il terzo e quarto gol – entrambi realizzati praticamente in fotocopia da Kenan Yildiz – dalla formazione bianconera.
Si è discusso molto, e si continua a discutere, del come mai l’undici nerazzurro si sia mostrato inopinatamente incapace di fare bottino pieno partendo da una situazione di tale vantaggio. C’è chi ha puntato il dito sulla difesa, chi sulle scelte di Simone Inzaghi, chi sull’assenza di un big come Hakan Calhanoglu. La cui rinomata capacità di far girare la squadra coi tempi giusti avrebbe probabilmente evitato una rimonta incredibile.
A proposito della mancanza dell’ex centrocampista di Milan e Bayer Leverkusen si è espresso, al solito senza troppi peli sulla lingua, Lele Adani, intervenuto ai microfoni della Domenica Sportiva dopo il pirotecnico Derby d’Italia.
“L’Inter avrebbe potuto fare il 5-2 o il 6-2, la partita è stata fatta ma rimangono degli errori che vanno riportati al collettivo. Io posso venire incontro sul concetto dell’assenza di Calhanoglu in generale, ma non contro la Juventus, che ha messo dentro Savona e Mbangula. Non serve per forza Calhanoglu per controllarla. L’Inter, senza Calhanoglu, se ha prodotto quel che è palese a tutti, vuol dire che è forte. Se analizziamo gli errori, per me la Juve ne ha fatti di peggiori“, ha esordito l’ex difensore nerazzurro.
“Anche un campione come Calhanoglu, in una rosa così forte, non sposta così tanto gli equilibri. È importante come lo è Barella, Thuram, Lautaro, Dimarco, che erano tutti dentro contro la seconda squadra più giovane della Serie A”, ha alfine concluso Adani, respingendo al mittente l’assenza del turco come plausibile spiegazione del crollo improvviso dell’Inter.
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