La notizia ufficializzata in settimana dal blasonato club inglese pareva aver aperto le porte all’addio all’Inter: il ribaltone è clamoroso
Era nell’aria. Qualcuno, a ragion veduta, aveva già affermato da tempo come il divorzio fosse stato solo rimandato grazie alla per certi versi inaspettata vittoria della FA Cup ottenuta nella scorsa stagione nella finale contro gli eterni rivali del Manchester City.
L’avventura di Erik ten Hag sulla panchina dei Red Devils, diciamola tutta, non è mai stata permeata da una grande fiducia dell’ambiente. Per due stagioni – nel 2023 e nel 2024 – lo United è uscito quasi subito dalla lotta per il titolo: un affare riservato solo allo stesso City, all’Arsenal e al Liverpool. La vittoria della Coppa di Lega nel 2023, unita ad un piazzamento utile per la Champions, aveva consentito al coach olandese di restare alla guida della squadra anche per la successiva annata.
Come detto, l’ex Ajax è diventato di fatto un allenatore mal sopportato dalle parti di Old Trafford. Il disastroso avvio di stagione della squadra, attardatissima in Premier e deludente nelle coppe europee, ha sancito una separazione attesa da tempo. Ten Hag è stato sollevato dall’incarico di allenatore di un club al quale, nelle ultime settimane, erano stati anche prestigiosi nomi italiani quali quello di Massimiliano Allegri e Simone Inzaghi.
Il prematuro – perché arrivato ad ottobre – esonero del tecnico, ha riaperto la pista che portava direttamente ad Appiano Gentile: Inzaghi, come detto, era uno dei nomi caldi per la successione di ten Hag, ma la decisione del club inglese ha spiazzato tutti.
Lo United paga l’indennizzo: Inzaghi resta saldamente all’Inter
Pur avendo da subito affidato la scottante panchina della squadra ad una leggenda del club come il grande ex Ruud van Nistelrooij, la dirigenza dei britannici è a caccia di un profilo di un certo spessore per le prossime settimane. L’incarico affidato all’ex bomber deve ritenersi ad interim, per quanto van Nistelrooy abbia subito debuttato alla grande estromettendo il Leicester dalla Coppa di Lega con un eloquente 5-2.
Il Manchester City ha puntato con decisione Ruben Amorin, già allenatore in carica allo Sporting CP e legato contrattualmente al sodalizio portoghese da una clausola d’uscita. Basta un preavviso di 30 giorni e il tecnico potrebbe salutare tutti senza pagare penali. Il club britannico ha comunque già intavolato il dialogo con la società lusitana per riconoscere a quest’ultima un indennizzo per velocizzare l’uscita di Amorin dal club.
In Portogallo sembrano ormai rassegnati all’addio del 39enne di Lisbona, con relativo sospiro di sollievo tirato dai tifosi nerazzurri: Inzaghi resta all’Inter. Le sirene inglesi, per fortuna, sono state silenziate dagli stessi dirigenti che le avevano fatte risuonare per diverse settimane.