Seguito da vicino l’ex esterno rossonero in ascesa con il Monza, brianzoli aperti alla cessione alle dovute condizioni. Potrebbe diventare il rimpianto del Milan dopo l’addio superficiale occorso in passato
Non è un mistero. Il Milan ha approcciato alla nuova stagione con qualche titubanza nonostante il buon pre-campionato svolto sotto la guida del nuovo allenatore Paulo Fonseca, generando dubbi anche in Champions League. Sul banco degli imputati ci è spesso finito il solito Rafael Leao, ma molto ricade anche sul resto.
La settima posizione in classifica sta un po’ stretta ai tifosi che per certi versi rimpiangono mosse di mercato non propriamente azzeccate, se non addirittura operazioni e manovre del passato che oggi racconterebbero una storia differente se le cose fossero andate in maniera diversa. Ad approfittare di questa condizione potrebbe essere proprio l’Inter, sconfitta dai rossoneri nel primo derby stagionale dello scorso settembre, ma sempre vigile sul mercato.
Nello specifico, la squadra dirigenziale nerazzurra starebbe valutando molto da vicino le prestazioni di un ex calciatore del Milan, cresciuto nel settore giovanile del club e sospinto dalla forza propulsiva di papà Paolo nel nome di nonno Cesare. Sì, trattasi di Daniel Maldini, oggi in forze al Monza dove ben sta figurando e grazie a cui si sta involando verso un crescente livello di competitività da fare invidia a ciò che in passato non ha funzionato.
I numeri lo confermano: nell’ultima sfida fra Monza e Milan, Maldini è stato fra i migliori assieme al rivale rossonero Tijjani Reijnders dimostrando già una certa maturità in mezzo al campo.
Del resto, carattere e tenacia gli sono valse anche una chiamata speciale nella Nazionale di Luciano Spalletti. Tutto ciò vale per Lele Adani un momento di riconoscente celebrazione, come raccontato nel corso di una recente puntata del podcast ‘Viva el Futbol’ da lui tenuto.
“Doveva soltanto crescere, sia fisicamente che mentalmente. Potrebbe fare persino il titolare contro il Belgio”, ha aperto Adani. Prima di porsi un interrogativo essenziale, legato al perché della sua rapidissima uscita di scena dal Milan a parametro zero. “È andato al Monza con una clausola da 12 milioni per i club italiani, che non è nulla. Via dal Milan soltanto perché si chiama Maldini, perché gioca per eredità? È schifoso“, ha quindi aggiunto l’ex calciatore ed opinionista.
L’errore del Milan, se così può esser considerato, potrebbe adesso favorire seriamente l’inserimento di molte altre grandi realtà italiane ed estere per il cartellino di Maldini. Specie se il Monza dovesse aprire ad una trattativa alle giuste condizioni economiche. L’Inter resiste e persiste, etichettandosi da subito come una delle favorite se dovesse continuare a tenerlo d’occhio fino al termine della stagione. Poi si vedrà. Contando anche il fatto, non poco influente, che il Milan detiene ancora la percentuale del 50% sulla futura rivendita.
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