Il tennista ligure, impegnato all’ATP 250 di Belgrado, si è reso protagonista di una polemica col giudice di sedia. c’è il clamoroso precedente con Jannik Sinner
Da una parte, siamo a raccontare l’ennesimo episodio di nervosismo in campo nella carriera di un tennista dall’enorme talento, che però spesso non ha trattenuto il proprio istinto (e la propria lingua) contro il giudice arbitro o giudice di linea che sia. Dall’altra dobbiamo constatare come il protagonista della vicenda sia un personaggio che non più tardi di 16 mesi fa aveva fatto innervosire persino Jannik Sinner, forse il giocatore meno polemico e più silenzioso dell’intero circuito.
Questo per dire che forse, stavolta, Fabio Fognini può avere le sue ragioni. Ma vediamo cosa è accaduto. Nella capitale serba il 37enne sanremese ha incrociato la racchetta col russo Safiullin, arrivato al match con gli ovvi favori del pronostico data la classifica dei due giocatori.
Dopo aver perso il primo set per 6-3, Fognini ha retto fino al 3-3 del secondo parziale, quando il break subìto lo ha innervosito, provocando uno scatto d’ira dei suoi. Immediatamente dopo il giudice di sedia Marijana Veljovic, accusandolo di ‘verbal abuse‘, lo ha sanzionato con un warning, scatenando la spiegazione piuttosto piccata dell’ex numero 9 del mondo.
Dopo Sinner, anche Fognini: il giudice di sedia nel mirino degli azzurri
“Ho detto tonto, non s*****o. Tu hai capito s*****o ma io ho detto così e sono due parole diverse. Mi dai Warning solo per questo?“, le parole del giocatore ligure all’indirizzo del giudice arbitro che lo aveva appena sanzionato con un warning sostanzialmente per un insulto diretto a se stesso.
Se in qualche modo l’episodio riguardante ‘Fogna’ potrebbe rientrare nell’ampio catalogo di polemiche messe in campo dal talento sanremese nel corso di una carriera così longeva – contraddistinta da discussioni avute perfino con Rafa Nadal durante un incontro — lascia di stucco il fatto che la stessa Veljovic abbia fatto perdere la testa addirittura al numero uno del mondo, come accennato in precedenza.
L’occasione si è presentata nell’edizione 2023 di Wimbledon, quando il campione altoatesino era impegnato in un match contro il colombiano Daniel Galan. Un punto controverso, su cui il giudice di sedia aveva erroneamente deciso di attribuire al sudamericano, aveva scatenato le proteste del sempre corretto Jannik. Che evidentemente non ha resistito alla tentazione di contestare una decisione che lo aveva penalizzato.