Simone Inzaghi è riuscito a strappare tre punti essenziali contro l’Arsenal: la nuova veste tattica dell’Inter e la trappola di Conte
Le critiche non sono ancora passate, non del tutto, ma l’Inter continua a vincere, a parte il pareggio in extremis contro la Juventus, e questo è l’importante in una stagione in cui i nerazzurri devono tenere botta su tutti i fronti, dalla Serie A alla Champions League.
Fino a questo momento, a parte qualche incertezza difensiva di troppo, l’opera sta riuscendo a Simone Inzaghi, che sta imparando anche dai suoi errori e dal percorso delle precedenti stagioni. Ieri in molti dubitavano che il turnover avrebbe avuto gli effetti sperati e invece è arrivato il terzo successo in quattro partite nella massima competizione europea.
Ed è stata messa in cascina un’altra vittoria pesante, ma in questo caso attraverso la difesa, proprio l’anello debole – almeno in campionato – delle settimane precedenti. Inzaghi vuole conferire una doppia anima alla squadra, che deve capire quando è il momento di chiudersi e blindare la porta di Sommer, e quando invece è il momento di alzare il baricentro, proporre gioco e riversarsi nella metà campo avversaria, con tutto ciò che comporta anche nell’aggressività e nelle marcature preventive.
I due volti tattici dell’Inter e la prova Conte: il futuro passa dal Napoli
Le due Inter che abbiamo visto contro Venezia e Arsenal sono state completamente diverse. Ciò ovviamente dipende dall’avversario che si ha davanti, dagli interpreti in campo, ma anche dalle possibilità che l’avversario concede e dal suo atteggiamento. Ogni match è come una partita a scacchi in cui si devono leggere in anticipo le mosse del rivale e cucire addosso il vestito migliore.
Antonio Conte è un maestro in questo e cercherà in tutti i modi di imbrigliare le linee di gioco tanto care a Inzaghi e a non concedere grandi chance da gol, imparando anche da ciò che è avvenuto contro l’Atalanta.
Per questo, esattamente come per gran parte del match contro l’Arsenal, ci aspettiamo una partita bloccata e pochi spazi per entrambe le squadre, anche se ciò non vuol dire abbandonare la personalità nel gioco che negli ultimi anni i nerazzurri hanno coltivato e che sarà, per forza di cose, la chiave di altri successi.