Uno dei grandi ex del club nerazzurro torna con la memoria ad una delle pagine più brutte della storia dell’Inter: rivelazioni choc
Ci sono delle date, dei giorni, che rimangono impressi per sempre nella memoria di qualunque tifoso nerazzurro che si rispetti. Partendo da quelle da ricordare con gioia, il 22 maggio del 2010 – giorno in cui l’Inter di José Mourinho vinse la Champions League completando un fantastico Triplete – occupa certamente il primo posto.
Da non trascurare anche lo scorso 22 aprile, quando, in un derby che vedeva il Milan padrone di casa, l’Inter ha vinto il suo 20esimo scudetto, quello della ‘Stella’, esultando in un San Siro vestito prevalentemente di rossonero. Ovviamente – e mai assunto è più valido quando si parla della storia nerazzurra – ci sono anche le pagine nere. Quelle inspiegabili. Quelle che si vorrebbero cancellare dalla memoria e che invece ogni tanto tornano in superficie. Facendo ancora male a 22 – il numero ricorre – anni e mezzo di distanza.
I più attenti avranno già capito che si tratta di quanto accadde quel maledetto 5 maggio del 2002 all’Olimpico di Roma, quando l’Inter di Vieri e Ronaldo, col discusso Hector Cuper in panchina, gettò al vento uno scudetto che pareva vinto.
Passata in vantaggio due volte al cospetto di una squadra senza obiettivi, col pubblico di casa che curiosamente parteggiava per i nerazzurri perché era concreto il rischio che il campionato lo vincesse la Roma in caso di mancata vittoria dei meneghini, la squadra del tecnico argentino si sciolse come neve al sole. Attanagliata dalla tensione e dall’obbligo di portare a casa i tre punti.
Quel titolo, com’è noto, fu appannaggio della Juve, che vinse ad Udine completando una rimonta scudetto insperata. A raccontare alcuni degli infiniti aneddoti di quella giornata da incubo ci ha pensato Stephane Dalmat, l’ex Inter che quel giorno entrò al 60esimo nella speranza di ribaltare il risultato.
Dalmat, il retroscena sul rapporto Cuper-Ronaldo
“Sono convinto di aver perso questo campionato al Chievo con il pareggio di Cossato negli ultimi minuti di recupero, e soprattutto con due clamorosi rigori non concessi all’Inter. Da lì ho avuto la sensazione che qualcosa potesse andare storto a Roma e così è stato“, ha esordito il centrocampista ai microfoni di ‘Calcio Time’. “Cuper e Ronaldo non si parlavano, non discutevano, non comunicavano. Litigavano fin dall’inizio sul peso e su questioni tattiche“, ha proseguito aprendo le rivelazioni su due dei protagonisti più chiacchierati di quella domenica.
“Quando hai un giocatore come Ronaldo, cos’altro puoi dirgli se non di lasciargli fare quello che preferisce dentro e fuori dal campo? Cúper non poteva far altro che lasciarlo in pace e aspettare che segnasse per risolvere le partite. Lui era un ottimo allenatore ma ha commesso un errore con Ronaldo“, ha ricordato senza troppa diplomazia il francese.