Il retroscena raccontato dal calciatore dopo la chiamata del direttore sportivo nerazzurro, tutto pronto per il trasferimento: “Ottimo rapporto con Inzaghi”
I nuovi acquisti fatti dall’Inter nel corso della passata sessione estiva di mercato hanno finora portato frutti discreti al cospetto di Simone Inzaghi.
Sia Mehdi Taremi che Piotr Zielinski, rispettivamente impiegati nei due reparti di loro competenza in diverse occasioni anche in qualità di titolari, non hanno per nulla deluso le grandi aspettative nutrite. Trattasi, del resto, di due calciatori dalla grande esperienza internazionale.
Ancora in ombra, invece, Josep Martinez e Tomas Palacios per ovvie ragioni di minutaggio. Al momento risulta infatti ancora difficile per i due giovani prospetti scalzare i colleghi di reparto dai rispettivi piedistalli, ma la dirigenza è ben consapevole del fatto che in questi casi specifici il proprio operato sia stato efficace anche in funzione delle annate che verranno.
Complessivamente, ciascuno degli esordienti in maglia nerazzurra si dice comunque soddisfatto per l’aria che si respira all’interno dello spogliatoio. Quest’ultimo ricco di grandi campioni, fuoriclasse ed altri calciatori jolly di cui l’Inter può farne un vanto senza dover esser invidiosa delle altre big europee.
Dumfries fra passato e presente, il curioso retroscena all’Inter
All’interno di questa categoria rientra Denzel Dumfries, un profilo fortemente voluto dalla vecchia società dietro indicazione del tecnico piacentino non appena era stata aperta la possibilità di cessione di un altro grande esterno destro come Achraf Hakimi, protagonista dell’era dello Scudetto di Antonio Conte.
Arrivato dal PSV, ove era oltretutto capitano, l’olandese non ha faticato ad inserirsi nel nuovo contesto. Le crescenti prestazioni sotto la guida di Inzaghi gli hanno permesso di acquisire fiducia nei propri mezzi, divenendo spesso un’arma celata da sfruttare anche in fase offensiva.
Ma non è mai tutto oro quel che luccica. Dumfries è stato anche spesso criticato ed accostato agli esuberi in partenza, perché non ritenuto all’altezza delle qualità del suo predecessore marocchino.
Nonostante le tante voci passate, tuttavia, Dumfries ha scelto di rimanere all’Inter. Adeguando ulteriormente le proprie richieste economiche all’offerta del club nerazzurro, in un rinnovo di contratto ufficializzato soltanto poche settimane fa. A Milano avrebbe trovato la sua dimensione e non potrebbe andar meglio di così per tutti.
L’accordo fra Ausilio e Raiola, poi il rapporto con Inzaghi: “Devo ringraziarlo”
Nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni de ‘La Repubblica’, l’esterno olandese ha svelato un simpatico retroscena relativo ai primissimi contatti con l’Inter intercorsi grazie al lavoro del suo ormai ex agente, Mino Raiola.
“Stavo giocando a padel, quando mi chiamò Piero Ausilio. Mi disse di lasciare la racchetta e correre a Milano”, si legge.
“Sentivo la pressione del dover prendere il posto di un calciatore fortissimo come Hakimi”, ha poi aggiunto Dumfries ammettendo le difficoltà iniziali.
“Ho sempre creduto in me stesso e ringrazio Inzaghi per avermi dato fiducia. Grazie a lui ho potuto conoscere il calcio italiano. Non posso dire che sia mio amico perché è il mio allenatore, ma è una persona fantastica. Abbiamo un bellissimo rapporto“, ha infine concluso il calciatore.