L’Inter deve cominciare a preoccuparsi davvero del problema dell’eredità di Acerbi: un nuovo nome intriga la dirigenza
I problemi fisici che stanno tenendo Francesco Acerbi così a lungo lontano dal campo rivelano la gravità di un problema probabilmente sottostimato dalla società quest’estate. Affrontare campionato, Champions, Coppa Italia, Supercoppa italiana e Mondiale per Club con due centrali non più giovanissimi potrebbe costare più caro del previsto.
Bisognava investire già qualche mese fa, sapendo che non si sarebbe potuto rimandare ancora il problema dell’eredità di Acerbi. A febbraio l’ex Lazio compirà trentotto anni ed era dunque più che prevedibile che avrebbe incontrato delle difficoltà crescenti dal punto di vista atletico.
Per fortuna, l’Inter ha potuto finora contare su un de Vrij solido e in forma. Ma cosa succederebbe se anche l’olandese dovesse farsi male o cominciare a giocare meno bene per via dell’iper-utilizzo?
Tanti tifosi avevano sperato che l’Inter potesse investire su un nome importante per la difesa nei mesi scorsi, magari battagliando con il Napoli per il cartellino di Buongiorno. Altri si sarebbe “accontentati” anche di un Bijol. In pratica, evitando di spendere per Pepo Martinez e Palacios, la società nerazzurra avrebbe potuto senza problemi investire intorno ai 30 milioni di euro per sistemare la questione dell’eredità di Acerbi.
Difficilmente, comunque, la dirigenza si muoverà a gennaio. Un acquisto in difesa potrebbe essere messo all’ordine del giorno solo nello sciagurato caso in cui Acerbi continuasse a dare segnali di scarsa affidabilità dal punto di vista fisico.
Per occupare degnamente il posto di perno della difesa a tre ci vorrebbe però un giocatore di qualità, fisicamente strutturato, bravo a marcare e possibilmente ancora giovane.
I ragazzini sondati da Baccin in Sud America (fra cui l’interessante Di Cesare del Racing Club) convincono a metà: il rischio è che non possano essere intesi come profili pronti a giocare in Serie A, come appunto è già accaduto con Palacios.
Bisogna quindi guardare ai campionati europei di livello. Come per esempio la Liga. Un nome interessante, in questo senso, è quello di Mosquera del Valencia. Il ventenne spagnolo ha già un paio di anni di esperienza come centrale di una squadra importante e sembra fisicamente e tecnicamente in grado di gestire l’eredità di Acerbi (e di de Vrij).
L’Inter, a quanto pare, lo sta seguendo già da un po’. Medaglia d’oro alle Olimpiadi con la Spagna, nel 2021 è stato inserito nella lista “Next Generation” dei sessanta migliori talenti nati nel 2004, redatta dal quotidiano inglese The Guardian.
Pur essendo nato in Spagna, il centrale cresciuto nel Valencia, gode di doppio passaporto per via dei genitori colombiani: finora ha giocato con le giovanili spagnole ma negli ultimi mesi è stato corteggiato dalla selezione maggiore colombiana. Alto più di uno e novanta, domina nei contrasti aerei ma è forte anche negli anticipi e in marcatura.
Il suo esordio con il Valencia risale al gennaio 2022, dunque gioca ad alti livelli già da due anni. Il suo contratto è in scadenza nel 2026, e a quanto pare ci sarebbero delle difficoltà per il rinnovo. Il giocatore chiede un ingaggio da titolare e vuole che sia inserita una clausola di rescissione nel contratto. Il club spagnolo, invece, sta facendo resistenza.
Per queste circostanze, la valutazione di Cristhian Mosquera potrebbe scendere da 30 milioni a 20-22 milioni. Il suo agente è lo stesso di Josep Martinez. Ma su di lui, parlando di club di Serie A, c’è anche il Milan.
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