L’esperienza di Mehdi Taremi all’Inter non riesce ancora a decollare: i dati evidenziano cosa sta mancando al bomber iraniano
La scorsa estate per l’Inter non sono arrivati grandi colpi sul calciomercato, ma due di questi erano stati decisi diverse settimane prima e si trattava di partenze a parametro zero. Stiamo parlando di Piotr Zielinski e Mehdi Taremi, due calciatore di calibro internazionale che avrebbero potuto aumentare il livello dei ricambi a disposizione di Simone Inzaghi e non hanno comportato spese per il cartellino.
Per entrambi, però, l’avventura a Milano non è ancora decollata. Non che si tratti di interpreti poco affidabili, ma non giocando spesso da titolari è difficile trovare la giusta alchimia e la continuità. D’altronde, restando al bomber ex Porto, spesso è mancata quella presenza in attacco che in molti cercavano ad Appiano Gentile.
Nell’avventura in Portogallo, abbiamo imparato a inquadrare Taremi come un calciatore fisico, d’area di rigore, che poteva capitalizzare tutte le azioni costruite sugli esterni, ma anche far salire la squadra. Ora la carta d’identità non è più verdissima e l’iraniano è diventato un calciatore diverso – anche perché deve giocare in coppia e non è più solo il riferimento offensivo. L’ex Porto si propone come rifinitore, ma rischia spesso di restare troppo lontano dalla porta.
Il problema di Taremi in attacco: cosa manca per il salto di qualità
Si è visto anche nell’avventura in Supercoppa italiana: non si può rimproverare a Taremi la mancanza di applicazione nel gioco. Contro il Milan, però, ha aggiunto un’altra caratteristica fondamentale: essendo in coppia con Lautaro Martinez, era l’iraniano spesso ad attaccare la profondità o succedeva a turno, e così è riuscito a segnare un gol e fornire anche un assist.
La storia spesso in Serie A è andata diversamente, con Thuram più avanzato a giocare sulla linea del fuorigioco e il suo partner offensivo qualche metro più indietro. Il dato allarmante è quello di zero gol segnati in campionato, con due grandi occasioni mancate e un xG pari a 0.92.
Dalle heatmap lo si trova più spesso in rifinitura, ma anche in quel caso le statistiche non sono incoraggianti. Un assist messo a segno e 0.52 di xA, veramente poco per fare la differenza. Ora ci si aspetta un salto di qualità negli ultimi trenta metri e passa da un Taremi un po’ più egoista e vicino alla porta: il gol è nel dna e lo dimostrano i numeri in carriera, ma bisogna ritrovare feeling e continuità.