Il tecnico nerazzurro al centro dei rumors di mercato, ma anche di giudizi non sempre positivi da chi lo conosce bene dai tempi della Lazio
Simone Inzaghi è tra gli allenatori più vincenti della storia dell’Inter. Sei sono i trofei aggiunti alla bacheca nerazzurra nelle prime tre stagioni: tre Supercoppe Italiane, due Coppa Italia e soprattutto lo scudetto indimenticabile della seconda stella.
Senza dimenticare che nel 2023 il tecnico piacentino è riuscito a riportare il Biscione a disputare una finale di Champions League contro il Manchester City, peraltro dopo aver eliminato i ‘cugini’ del Milan in semifinale. Eppure in Italia i giudizi sul suo operato restano spesso alquanto critici.
Lo sa bene lo stesso Simone Inzaghi, che nella conferenza stampa della vigilia della trasferta contro lo Sparta Praga ha risposto così a chi gli chiedeva come mai fosse più considerato all’estero che in patria.
“Per me non è un problema – le sue parole – preferisco che si parla dei miei giocatori e del grande percorso che stanno facendo, piuttosto che di me. Vogliamo essere protagonisti in tutte le competizioni, difendendo lo scudetto che abbiamo sul petto e fare un bel cammino in Champions“.
In attesa di capire quale sarà il suo futuro, visto che nonostante un contratto in scadenza nel 2026 si parla di un altro rinnovo, Simone Inzaghi viene accostato a diversi top club. Radio mercato parla di Arsenal e Manchester United in Inghilterra, ma anche del Real Madrid per il post Ancelotti.
Intanto il noto giornalista sportivo Furio Focolari, tifoso della Lazio che conosce Inzaghi dai tempi in cui allenava nella Capitale, ha risposto così ad un ascoltatore di ‘Radio Radio’ che accusava il tecnico di non saper leggere alcune partite, sbagliando le sostituzioni: “E’ un po’ il difetto che Inzaghi ha sempre avuto, sin dai tempi della Lazio, anche se è cresciuto molto ed è diventato un grande allenatore. Gli è rimasto come tallone d’Achille – ma prima era più grande e ora più piccolo – quello dei cambi, perché a volte sono preordinati”.
“Prendiamo per esempio Frattesi – rincara Focolari – non entra in campo se non è passato il 75esimo, perché lui lo prevede in quel minuto. Mentre al 68esimo minuto deve sempre togliere Dimarco e mettere Carlos Augusto sulla fascia sinistra. Ma nonostante questo, resta un grande allenatore”.
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