Pesa l’errore arbitrale nel derby contro il Milan, ma non è il solo che incide sulla stagione dell’Inter: Inzaghi non ci sta, cosa succede
L’Inter ha strappato il pass diretto per gli ottavi di finale di Champions League, ma in campionato si è fermata al pareggio all’ultimo minuto contro il Milan. Una vittoria nel derby avrebbe significato accorciare contro il Napoli in classifica e magari superare la squadra di Antonio Conte dopo il recupero contro la Fiorentina.
Ciò non è successo per sfortuna, visti i diversi pali colpiti, ma anche per via di un errore arbitrale gigantesco che ha inciso inevitabilmente sul corso del match in un momento decisivo del secondo tempo. Il calcione di Pavlovic da dietro a Thuram andava sicuramente rivisto al Var e il penalty andava assolutamente assegnato senza alcun dubbio.
Le decisione sfortunate in favore dei rossoneri non sono finite, visto che anche in Supercoppa italiana non è stato ravvisato un fallo netto su Asllani, che poi ha portato alla punizione trasformata da Theo Hernandez. Possono sembrare alibi, ma sono episodi troppo grandi per non essere sottolineati.
Dal 6 gennaio al 2 febbraio sono addirittura cinque i torti arbitrali evidenti nei confronti dei campioni d’Italia. Bisogna ricordare il contatto tra Thuram e Skorupski, anche in quel caso in un match tiratissimo. E poi c’è anche l’intervento di Ismajli in area di rigore e il braccio largo di Baschirotto, anche in questo caso non hanno inciso sul risultato finale.
In più c’è da aggiungere il fatto che ad Appiano Gentile nessuno ha dimenticato le parole di Antonio Conte, capaci sempre di arrivare a chi di dovere e generare delle reazione. Allora anche Inzaghi a caldo si è fatto sentire e, almeno pubblicamente, la società non l’ha seguito, ma ciò non vuol dire che non la pensi esattamente come l’allenatore di Piacenza. L’Inter pretende maggiore attenzione e rispetto sul campo e così dovrà essere nel prossimo futuro.
Intanto, il Capo della Questura di Roma ha parlato a Calciomercato.it in maniera chiara e diretta a margine dell’evento organizzato da ANDES. Roberto Massucci ha sottolineato come il calcio debba essere in prima linea su un problema così grave.
“Quello che succede per le strade è figlio di quello che accade all’interno degli stadi – ha subito precisato -. C’è una deriva di illegalità all’interno degli stadi, la problematica non è affatto debellata e c’è da lavorarci con la logica del lavorare insieme. Nessuno si deve schierare”.
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