L’assenza prolungata del difensore centrale dai campi fa riflettere la dirigenza sul suo futuro nonostante l’esercizio del rinnovo automatico, c’è un’altra clausola
Sono stati mesi duri, quelli da poco trascorsi, per l’Inter di Simone Inzaghi. Nulla di realmente impossibile da gestire, ma è pur vero che sono stati profusi sforzi notevoli, sia da parte dello staff tecnico che dai calciatori rimanenti in organico, per sopperire alla sua assenza.
Francesco Acerbi ha di fatto lasciato dietro di sé un vuoto pesate al centro del tridente arretrato due mesi abbondanti, fortunatamente ben tamponato dalle qualità di un eccelso Stefan de Vrij. Oggi sembra esser tornato a disposizione del gruppo ed ha subito ripreso possesso della sua posizione per far rifiatare proprio lo stesso compagno di squadra che gli aveva dato il cinque, in via emergenziale.
L’impatto contro la Fiorentina non è stato poi tanto male. Ce ne ha messo di tempo per riprendersi, ma almeno è servito a qualcosa. Meglio una settimana o due in più sulla tabella di marcia, dopo due sonore ricadute, che una terza a scomodare Inzaghi nei mesi caldi di fine stagione.
Quel che verrà a ridosso della sessione estiva è però ancora un mistero. Perché se ad inizio anno sembrava certo che Acerbi fosse in grado di continuare sugli stessi livelli a cui aveva abituato l’ambiente in passato, l’involuzione della sua condizione fisica ha aperto un dossier di dubbi e perplessità da fugare quanto prima.
Acerbi fra acciacchi e permanenza, rinnovo ok ma l’Inter ha una clausola spezza-rapporto
Anzitutto, Acerbi è stato ben contento di prolungare (in via automatica, ndr) il proprio contratto di un altro anno fino al giugno 2026 e l’Inter appresso a lui.
Ma è altrettanto vero che il duo Marotta-Ausilio detiene ancora fra le mani una clausola risolutiva unilaterale con una buonuscita di soli 500 mila euro, esercitabile in qualsiasi momento per spezzare con largo anticipo il rapporto fra le parti.
“Sia Acerbi che de Vrij sono giocatori fantastici e spetta all’Inter la decisione sul loro futuro, perché entrambi hanno un’opzione di rinnovo”, ha raccontato il loro agente in comune, Federico Pastorello, a margine dell’ultimo saluto di Giuseppe Rossi al calcio giocato.
“Nonostante l’assenza per due mesi e mezzo, Francesco non ha perso lo smalto. Stefan si è confermato su livelli altissimi. La società vuole giocatori giovani ma vuole comunque vincere trofei. E per farlo, ha bisogno di giocatori così”, ha poi aggiunto il rappresentante a tutela della forza dei due colossi nerazzurri. Tutto sembra ancora in bilico: meglio dell’usato garantito oppure un mezzo nuovo tutto da scoprire?