Si avvicina la partita della verità contro il Napoli: ma intanto, si muove anche la Procura e si leva la possibilità di una penalizzazione
Non sappiamo ancora bene quando si giocherà Napoli-Inter: la sfida potrebbe subire uno slittamento a causa degli impegni in Europa dei nerazzurri. La gara è stata programmata per il 2 marzo alle tre del pomeriggio. Ma non è escluso che possa essere anticipata il primo marzo.
A Milano si discute dei punti persi a Firenze e a Torino, e si spera che la squadra allenata da Antonio Conte possa inciampare ancora in campionato come ha fatto nelle ultime tre uscite (tre pareggi consecutivi). A Napoli, invece, sono preoccupati da altre questioni. Il club azzurro, anche se è complicato, potrebbe rischiare una penalizzazione di qualche punto in classifica, anche a campionato in corso.
Tutto ciò in presenza di elementi nuovi che possano portare a una riapertura del caso sul fronte sportivo relativo alla questione delle plusvalenze per gli acquisti di Osimhen e Manolas. Alla Juve, per esempio, ne furono tolti 10, di punti, qualche anno fa. Ma cosa sta succedendo? Si parla di un possibile processo ad Aurelio De Laurentiis.
La Procura di Roma ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per il presidente del Napoli, il suo braccio destro Andrea Chievelli e tutto il club azzurro. Il reato contestato è il falso in bilancio per le annate 2019, 2020 e 2021. La giustizia sportiva, che lo aveva prosciolto, potrebbe anche riaprire il caso?
Per ora sappiamo solo che i pm di piazzale Clodio, Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano, hanno sollecitato l’apertura di un processo contro De Laurentiis e Chiavelli. Al centro della loro inchiesta ci sono le famose presunte plusvalenze fittizie nella compravendita dalla Roma di Kostas Manolas (affare risalente all’estate 2019) e dal Lille di Victor Osimhen (colpo che risale al 2020).
Caso Osimhen: si parla di nuovo di falso in bilancio per il Napoli di De Laurentiis
Osimhen, giocatore simbolo e capocannoniere nella stagione del terzo scudetto del Napoli, rappresenta ancora oggi l’acquisto più oneroso mai fatto dal Napoli. De Laurentiis lo pagò più di 71 milioni. Al Lille, però, arrivarono solo 50 milioni cash. Gli altri 21 furono versati attraverso i cartellini di calciatori sconosciuti al pubblico calcistico. Il portiere greco Orestis Karnezis e tre giovani oggi spariti dalla circolazione. Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri.
Come sappiamo, nell’ambito della giustizia sportiva, il Napoli è già stato prosciolto da ogni accusa nel 2022. Non è però escluso che il procuratore federale Giuseppe Chiné potrebbe chiedere gli atti alla Procura di Roma. I legali del patron del Napoli hanno già commentato la notizie affermando che De Laurentiis è tranquillissimo, perché estraneo alle contestazioni.
In pratica, dopo la richiesta dei pm, il gip fisserà l’udienza dove l’imputato potrà difendersi con i suoi legali. Dopodiché toccherà al gup, il giudice per l’udienza preliminare, scegliere se ci sarà rinvio a giudizio o archiviazione. Anche se il gup dovesse mai decidere per il rinvio, il procedimento penale eventuale potrebbe risolversi pure con un’assoluzione.
Richiesta della Procura; reato di falso in bilancio, cosa rischia il Napoli
Il fatto che il Napoli sia stato prosciolto ben due volte dalla giustizia sportiva conta però relativamente. Questo dato, infatti non impedisce di istituire un nuovo procedimento. C’è il precedente fresco, quello già citato della Juve, risalente a meno di tre anni fa. E il fatto che si parli solo di una richiesta da parte dei pm non costituisce un ostacolo per Chiné…
Va anche detto che l’esito dell’udienza preliminare non è un’archiviazione ma una sentenza di non luogo a procedere (ai sensi dell’art. 425 cpp). E il gup può disporre il giudizio. Chinè potrebbe dunque aprire nuovamente il fascicolo e svolgere le indagini necessarie e, poi, nel caso, giungere a deferimenti del presidente del Napoli ma anche del club per responsabilità diretta.
La Procura si è mossa. Il precedente Juventus rivela che ci potrebbero essere dei punti di penalizzazione, ma siamo ancora in una fase embrionale della questione.