Valutazioni da parte della dirigenza sul futuro dell’allenatore dell’Inter a fine stagione, fra permanenza prolungata e possibilità di cambiare aria. I dettagli sull’intervento di Ausilio
Simone Inzaghi arrivava qualche stagione fa all’Inter per raccogliere l’eredità vincente di Antonio Conte, con un pugno di successi fra le mani, raccolti nel corso della sua lunga esperienza in qualità di responsabile tecnico della Lazio.
Successi di certo non sufficienti per stagliarlo fra i migliori su suolo internazionale al pari di molti altri suoi colleghi più esperti, ma sufficientemente intriganti al punto da posare su di lui le dovute attenzioni sul futuro. Perché il suo potenziale non è mai stato messo in dubbio.
E infatti, nel giro di un paio d’anni, il piacentino è cresciuto esponenzialmente assieme al resto della squadra. Ha promosso un gioco maturo non soltanto in Italia, ma soprattutto in Europa. Lì dove è sempre difficile imporsi. Diventando presto – con merito – quello che aveva tempo addietro aspirato a divenire: un vincente, per davvero.
Oggi è alla guida di una squadra ancora solida e temuta, a volte persino fin troppo. Nelle ultime uscite l’Inter ha peccato di leggerezza, dimostrando di aver contato troppo sull’entusiasmo raccolto in passato. È come farsi del male da soli. Errore banale, certo, ma comunque rimediabile.
Da qui alla fine del cammino stagionale c’è ancora tanto da giocare. Un Napoli, proprio quello dell’irrefrenabile ex Conte, da superare; una finale di Champions League da raggiungere. E magari, chissà, rattoppare anche lo Scudetto sulla divisa del prossimo anno. Tutto arriverà, a tempo debito. Nel giro di pochi mesi, o magari fra un paio di anni per un en plein. Con o senza di lui? Su questo ci si potrebbe già fare un idea.
Inter con o senza Inzaghi? Ausilio: “Non c’è fretta sul rinnovo, è il migliore”
A proposito di quel che sarà del futuro di Inzaghi, la dirigenza nerazzurra appare cauta. Riflessiva come ci si aspetterebbe, per certi versi; tranquilla, per altri. Inzaghi ha un contratto in scadenza il prossimo anno e del rinnovo non c’è neppure l’ombra.
Non c’è nulla di cui preoccuparsi, però. Almeno, non per il momento. Ne ha parlato proprio il direttore sportivo Piero Ausilio, nel corso di un lungo intervento ai microfoni di ‘Sport Mediaset’.
“È un discorso molto facile da gestire, perché di comune accordo con il tecnico non abbiamo fretta di raggiungere adesso l’intesa. Rinnovare di anno in anno, come fatto in precedenza dopo la vittoria dello Scudetto, gli permette di mantenere sempre alta la tensione ed alte le sue motivazioni”, ha raccontato il numero uno dell’area sportiva dell’Inter.
“Chissà, forse rimarrà all’Inter per altre dieci stagioni. Ma è normale che alla fine dell’annata – vale per entrambi – vengano fatte delle valutazioni. Queste valutazioni devono portare soltanto miglioramenti”, ha poi aggiunto Ausilio.
“Certo è che siamo contentissimi del suo operato ed è il miglior allenatore che la squadra possa avere in questo momento. Sono sicuro che anche lui sia del medesimo avviso”, ha infine concluso il direttore sportivo.
Frattesi, i nuovi innesti e la suggestione Donnarumma: Ausilio rivela tutto
Il ds Ausilio ha poi speso qualche parola anche sul ruolo di Davide Frattesi, finito da tempo nel mirino della Roma, e qualche altra idea di mercato fra certezze e speculazioni.
“So che Frattesi desidera giocare con maggiore frequenza, se lo meriterebbe per le qualità che ha. A prescindere dall’interesse dei giallorossi, gli abbiamo fatto capire che qui all’Inter avrebbe avuto un gran futuro. A fine stagione decideremo assieme a lui, con grande serenità”, si evince.
Poi traspaiono già un paio di certezze in vista del prossimo Mondiale per Club, cui l’Inter prenderà parte: “Valentin Carboni ci sarà già dalla prossima primavera, mentre per Sucic manca soltanto la formalizzazione dell’operazione all’apertura del mercato. Speriamo di avere con noi anche Francesco Pio Esposito“.
Infine la suggestione Gigio Donnarumma: “Caspita se è un’opzione interessate. Ma siamo realisti, abbiamo già due ottimi portieri. Oltretutto, non credo che il PSG lo lascerebbe andar via tanto facilmente”.