Il centrocampo dell’Inter è in sofferenza, ma Zielinski e Frattesi non convincono ancora Inzaghi. E a ragione
Mkhitaryan non è più il giocatore affidabile e costante che abbiamo conosciuto nelle ultime due stagioni. Da molte gare, l’armeno appare in chiara difficoltà atletica. Calhanoglu si rompe troppo facilmente, e quando è integro sembra però in ritardo di condizione o poco sciolto. Barella fa quel che può, anche se è stato già spremuto all’inverosimile.
Asllani ha avuto le sue occasioni, senza mai convincere. Zielinski, alternando prestazioni positive ad altre insufficienti, è stato finora raramente preso in considerazione come un’alternativa vera all’armeno. Frattesi sembra perso nel suo personale limbo di sfiducia e isolamento da inizio stagione.
Ma in una stagione con 70 partite non ha senso aspettarsi che i tre titolari abbiano un rendimento costante e positivo, senza cedere a infortuni o cali. Bisognava dunque dare fin dall’inizio più spazio alle riserve. O adeguare la rosa alle esigenze dell’allenatore. Inzaghi non ha voluto inseguire la strada delle rotazioni più frequenti, né ha preteso che la società intervenisse sul mercato. E ora, con tre competizioni da giocare, sembra in evidente difficoltà.
Difficile aspettarsi di più da riserve che vengono sfruttate così poco. Ciononostante è sotto gli occhi di tutti lo scarso impatto offerto dai calciatori che subentrano nel secondo tempo. Anche contro il Napoli, sono entrati in campo Zielinski, Frattesi e Correa senza riuscire a dare smalto alla squadra. E in una stagione così lunga e impegnativa, tali numeri sono preoccupanti.
Frattesi non è più un fattore: fuori da 7 gare
Lo scorso anno, l’ex Sassuolo ha giocato 32 partite in Serie A, segnano 6 goal. Un altro goal lo ha fatto in Supercoppa. Un altro ancora lo ha firma in Champions. In questo modo, la sua stagione si è conclusa con 8 reti. Quest’anno ne ha segnate la metà: 4 reti, tutte in Serie A, anche se è partito molte volte titolare in Champions League.
E c’è un altro dato significativo. La sua ultima da titolare in Serie A risale alla partita contro il Lecce dello scorso 26 gennaio. Quindi non entra dal 1′ da più di 7 partite. Inzaghi si giustifica dicendo che il centrocampista ha affrontato diversi acciacchi fisici, ma la sensazione è che l’ex Sassuolo non abbia ancora trovato una sua dimensione in squadra.
Frattesi ha rivelato di essere poco utile in costruzione e in difesa. Inoltre non riesce più a essere incisivo come nella stessa stagione. Se si guardano i dati, ci si accorge che quando l’ex Sassuolo entra in campo nel secondo tempo, spesso l’Inter subisce goal. Anche lui è fra i responsabili del goal segnato da Billing al Maradona l’altro giorno: lui e Zielinski non hanno seguito l’azione, evitando il contrasto.
Perché Inzagho non si fida
L’ex Sassuolo, in quell’occasione, avrebbe dovuto chiudere la linea di passaggio in diagonale verso l’esterno. E, invece, è rimasto fermo. Al tempo stesso Zielinski avrebbe dovuto seguire il suo uomo fino al limite dell’aria. Ha preferito tuttavia mollarlo dopo un mezzo scatto, lasciando Dumfries solo nel due contro uno.
Entrambi hanno commesso lo stesso errore: non ci hanno creduto abbastanza. Il polacco non è mai stato un giocatore utile in chiusura, e si sapeva. Frattesi, invece, ha “studiato” già parecchi mesi con Inzaghi proprio per poter utile anche in queste situazioni. Sempre più spesso lo vediamo correre a vuoto, perdere palla dopo il primo controllo, commettere errori di posizionamento in difesa o nascondersi durante la costruzione.
Alcuni tifosi lo stanno invocando in campo come incursore in un 4-3-1-2. Potrebbe funzionare. Anche se, il problema potrebbe essere più generale: se Frattesi non gioca titolare da più di 7 gare è anche perché sembra fuori forma e poco concentrato. Sembra da tempo con la testa altrove. Ecco perché ha giocato solo 5 partite come titolare in Serie A, per poco più di 820 minuti complessivi. I palloni intercettati in tutto questi minuti sono solo 3. I palloni rubati, 10. 42 i duelli vinti. 33, quelli persi.