Ci siamo quasi. Parola del presidente nerazzurro Beppe Marotta. E ora il fondo Oaktree mette mano al portafogli
Marotta lo ha ripetuto anche ieri sera, prima del match di Champions contro il Feyenoord: la nuova proprietà, benché apparentemente silenziosa, segue l’Inter con grande passione e interesse. E presto si entrerà nella fase calda. “Oaktree ha posto un focus particolare sullo stadio ed è in grado di proferire grandissimi investimenti“, ha spiegato il presidente nerazzurro.
Ai microfoni di Prime Video, sempre prima della partita contro gli olandesi, Marotta ha ribadito che una società come l’Inter continuerà a lavorare per lo stadio nuovo. “Una città come Milano ha diritto di avere uno stadio all’avanguardia. I nostri azionisti vogliono la costruzione del nuovo stadio”. Poi la conferma sull’offerta in arrivo. Fra pochi giorni, dunque, l’Inter, così come il Milan, presenterà un’offerta al Comune.
Inoltre, con l’arrivo di Oaktree, l’Inter ha ormai ha sposato completamente il progetto del nuovo San Siro, dimenticandosi dell’altro progetto, quello dello stadio nuovo a Rozzano. Per ora si continua a parlare dell’imminente arrivo di un documento da 200 pagine, già prodotto dalle due società calcistiche della città meneghina. Un’analisi che dovrebbe delineare la proposta di acquisto e il progetto di costruzione di un nuovo stadio da 70.000 posti.
Progetto stadio: il Comune chiede 200 milioni
Bisognerà poi ascoltare anche la richiesta della controparte. Secondo il Sole 24 Ore, il Comune chiederà intorno ai 200 milioni. L’accordo tra Inter e Milan per l’acquisto di San Siro, con le aree attorno e tutti i diritti di costruzione non è ancora ufficialmente arrivato. Cosa manca? Di base, non sono ancora state apposte le firme delle proprietà sul documento che sta circolando. Ma la proposta arriverà, come ha rivelato Marotta, nei prossimi giorni.
Tutto ciò mentre tra pochi mesi, in autunno, il secondo anello dello stadio compirà settant’anni. Un compleanno che porta con sé il rischio di nuovi vincoli. Sul quotidiano economico si legge che il progetto dei due club prevede la realizzazione di un nuovo impianto da costruire dopo l’inaugurazione delle Olimpiadi invernali. Previsto poi anche l’abbattimento parziale dell’attuale impianto “con la rifunzionalizzazione della Curva Sud, con il 55% di aree verdi”.
Quindi, se approvata, la costruzione potrebbe partire nel 2027, con inaugurazione possibile entro il 2030. Entrambe le proprietà, controllate da due fondi americani (Oaktree per l’Inter e RedBird per il Milan) puntano tutto o quasi sulla questione stadio. Il nuovo impianto è fondamentale per aumentare i ricavi e per risolvere tutti i problemi di sicurezza con cui stanno avendo a che fare.
I progetti Rozzano e San Donato, dunque, sono al momento in stand-by. Il progetto torna alle origini, in pratica. In tutto ciò, però, si sono sprecati anni, energie e soldi. E non è detto che la soluzione sia davvero vicina.
Dov’è il Docfap
Martedì scorso era prevista la presentazione del Docfap, il documento di fattibilità delle alternative progettuali, per l’acquisto dell’area di San Siro da parte di Milan e Inter. Il dossier non è però ancora arrivato a Palazzo Marino. Si parla a tal proposito di un piccolo imprevisto. Un intoppo. Le due proprietà, secondo quanto trapelato, non avrebbero ancora trovato un accordo su una clausola.
Tutti gli altri attori in gioco sembrano invece pronti. Di conseguenza si spera che il Docfap possa essere diffuso a breve… La clausola in questione dovrebbe riguardare un’ipotesi critica. Quella per cui che uno dei due club dovesse indietro durante l’avanzamento dell’iter progettuale. Bisogna ancora trovare un’intesa sulla formulazione del vincolo.
Il problema potrebbe riguardare soprattutto l’Inter, dato che il Milan non ha del tutto abbandonato l’idea di trasferirsi a San Donato. Bisogna a ogni modo trovare un compromesso. Marotta, l’uomo più informato sulla questione al momento, si dice tranquillo. E bisogna quindi fidarsi. Intanto, il sindaco Sala sembra spazientito: “Il documento di Milan e Inter per l’acquisto di San Siro non è arrivato”, ha commentato ieri. “Dovete chiedere a loro cosa stanno facendo“.