Un ex compagno di squadra si rammarica per la scelta di giocare in Serie A con i nerazzurri. “È stato un po’ mal giudicato”
La rosa dell’Inter è composta da ben più di undici titolari. Anzi, i tifosi di altre squadre e molti addetti ai lavori che vogliono mettere pressione sui nerazzurri nella corsa scudetto, sebbene siano gli unici ancora in corsa su tutti i fronti, sostengono che l’Inter abbia due squadre.

E’ normale che un top club, soprattutto con l’introduzione dei cinque cambi sin dai tempi del Covid e con l’aumento del numero delle partite (l’Inter in questa stagione rischia di abbattere il numero delle 60 gare se dovesse andare avanti nelle varie competizioni, ndr), debba munirsi di una rosa ampia. Una rosa che, oltre a tre portieri, abbia due giocatori per ogni ruolo, possibilmente con il panchinaro ad un livello non troppo più basso rispetto al titolare.
Senza dimenticare l’incremento del numero degli infortuni per chi gioca un match, spesso decisivo, ogni tre giorni. Tanti allenatori, compreso Simone Inzaghi, fa quindi ricorso al turnover quando può, sebbene tutti conoscano quale sia la sua formazione tipo. C’è però chi non condivide le sue scelte e si rammarica di vedere un ex compagno di squadra in panchina.
Inter, Adam elogia Arnautovic: “Voleva sempre essere il migliore”
Stiamo parlando di Charlie Adam, ex difensore scozzese che ha appeso gli scarpini al chiodo dopo la stagione 2021-22 e adesso si è dato alla carriera di allenatore. Per quattro anni è stato compagno di Marko Arnautovic allo Stoke City.
Intervenendo in un podcast su Youtube, Adam ha inserito il centravanti austriaco nel suo 11 ideale, parlando così del nerazzurro: “Marko era un anticonformista, ma secondo me avrebbe dovuto giocare in uno dei club più importanti. So che adesso gioca nell’Inter, ma penso che avrebbe potuto giocare per una delle grandi squadre della Premier League. Aveva tutto: potenza, ritmo, personalità, un grande carattere, ma è stato un po’ mal giudicato… ancora una volta si impara sbagliando.
Ci sono tanti pregiudizi su Arnautovic, ma quando è entrato nel nostro spogliatoio è incredibile: voleva sempre ridere, voleva sempre essere il miglior giocatore. Mi ricordo alcune partite in cui lui era semplicemente fenomenale, davvero inarrestabile. Mi piaceva tantissimo giocare con lui, dargli la palla e a volte gli passavo la palla e ridevo perché sapevo che avrebbe solo terrorizzato il terzino avversario“.