Cedere per rinforzare la squadra, l’antifona non cambia: quest’anno a poter partire è il centrale tedesco, che ora vale sui 40 milioni
Beppe Marotta ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni ai microfoni di Sky prima della sfida di campionato contro l’Atalanta. Il presidente nerazzurro ha parlato anche di mercato, sottolineando come la contingenza (ovvero la crisi del calcio italiano) non permette più ai top-club come l’Inter di pianificare acquisti di grande rilievo, così come accadeva vent’anni fa.
L’argomentazione è stata in verità trattata da Marotta diverse altre volte in passato, e rimanda sempre al solito nucleo concettuale: la sostenibilità. Bisogna insomma programmare acquisti oculati, sfruttare il player-trading ed evitare di indebitarsi. “Dobbiamo fare di necessità virtù“, ha detto stavolta Marotta. “Comprare con lo slogan della sostenibilità“.
Tradotto: prima di comprare gente di livello bisogna incassare cedendo nomi in grado di generare plusvalenze. Dunque l’Inter farà di ripeterà l’ennesimo mercato in tono minore? Le ultime dichiarazioni di Marotta spingono in questa direzione. Ed è anche per questo che, prima di rinnovare, Inzaghi potrebbe chiedere al club e alla dirigenza delle garanzie sulla qualità della squadra.
C’è chi ipotizza che a finanziare il prossimo mercato potrebbero essere le uscite di Bisseck e Frattesi. Il centrale tedesco è in un momento molto positivo della sua carriera. Ha dimostrato di essere un difensore di buona qualità e bravissimo nell’adattarsi ai difficili dettami tattici del gioco italiano. E non stupisce che, dopo la prima convocazione con la Germania, sia inseguito da varie pretendenti in giro per l’Europa. Club pronti a valutarlo anche sopra i 40 milioni di euro.
Bisseck e Frattesi via a giugno: l’Inter punta a incassare 80 milioni
Per l’Inter, che lo ha pagato poco più di 7 milioni, venderlo a cifre simili sarebbe un affare. Anche se, dal punto di vista sportivo, il ragazzo potrebbe dare ancora tanto in maglia nerazzurra. Un altro che potrebbe uscire a una cifra simile è Davide Frattesi. Il centrocampista sta disputando una stagione assai sotto le aspettative e, tramite il suo agente, ha fatto capire di essere intenzionato a trovarsi un’altra squadra.
Anche lui, malgrado le ultime uscite non troppo positive in campionato e in Champions con la maglia dell’Inter, ha mercato: piace in Italia e in Inghilterra. Ma se a gennaio Marotta poteva fare la voce grossa e sparare alto, a fine stagione la sua valutazione potrebbe scendere sotto i 35 milioni, portando così il club a incassare poco rispetto alla spesa fatta per prenderlo dal Sassuolo.
Certo, vendendoli entrambi, e contando sugli incassi di Champions e offerti dal Mondiale per Club, l’Inter potrebbe sul serio permettersi un mercato importante. Si tratterebbe di poter investire almeno 100 milioni per nuovi acquisti. 40 per un nuovo centrale. 20 per un centrocampista. E altri 40 per un attaccante.
Sia Frattesi che Bisseck possono fare molto di più. L’italiano ha tuttavia dei chiari problemi tattici e tecnici che gli impediscono di esprimersi al meglio nel gioco nerazzurro. Acquisto sbagliato? Non per forza… Il suo, l’anno scorso, lo ha fatto.
Yann Bisseck, l’acquisto modello
Nella sua prima stagione a Milano, Frattesi è riuscito a sopperire a certi limiti con il carattere e con la grande voglia di mettersi in mostra. Due variabili che, quest’anno, sembrano non applicabili all’equazione. Bisseck si è sempre impegnato tanto e ha dimostrato di avere faccia tosta, fisico e buone doti tecniche.
E può ancora migliorare. Deve crescere in cattiveria agonistica e in marcatura. Per il resto, specie in fase di impostazione e progressione, sa fare la differenza. Potrebbe anche diventare un top mondiale, sfruttabile in più posizioni. Inzaghi, dopo averlo usato sul centro-destra, ha iniziato a farlo giocare anche al posto di Bastoni o al posto di Acerbi. E contro l’Atalanta ha giocato anche un quarto d’ora sulla fascia destra, senza sfigurare.
E non è un caso che il suo acquisto sia già un modello per l’Inter: oggi il suo arrivo è preso a esempio come il tipo di operazione su cui il club deve puntare. Un giovane sostanzialmente sconosciuto da far crescere in rosa e da lanciare nel momento più opportuno. In questi due anni il ragazzo è migliorato tantissimo. E in certi momenti ha messo in ombra persino Pavard.