Notizia improvvisa: “Barella folle, è stato squalificato”

Deludente in Nazionale e battagliero in nerazzurro: Nicolò Barella è un giocatore di lampi e colpi di genio ma sa anche dare continuità

Tante prestazioni notevoli, condite da sfoghi d’intensità non di rado abbaglianti. Altre volte, invece, è apparso appannato, troppo nervoso o troppo asciutto. Il gioco di Nicolò Barella è andato negli anni sistemandosi e affinandosi, ciononostante non è mai scaduto nel lineare o nel banale. Come centrocampista, segue una logica propria.

Barella in nerazzurro
Notizia improvvisa: “Barella folle, è stato squalificato” (Ansa) – interlive.it

Pur avendo imparato a gestire con massimo profitto il ruolo di mezzala di corsa e impostazione, l’ex Cagliari torna spesso a comportarsi come il giocatore anarchico e reattivo che ama partire palla al piede o provare la giocata più complicata e rischiosa.

Quando il numero gli riesce, sono applausi. Quando perde il pallone o sbaglia il passaggio, il pubblico si spazientisce e sui social tornano a farsi sentire i tanti critici pronti a dargli del giocatore immaturo o della primadonna.

Per Inzaghi, da quattro anni, è impossibile fare a meno di Barella. Il suo sostituto designato, ovvero Frattesi, non è mai riuscito a giocare con altrettanta generosità e qualità. Per corsa, palloni recuperati e contropiedi avviati, Barella è uno dei giocatori più attivi e funzionali della Serie A. Un tempo segnava di più e forniva più assist. Ma gravitava anche più vicino all’area avversaria e si preoccupava meno di coprire.

Barella, genio e poca sregolatezza

L’apprendistato per sgrezzarsi e diventare un centrocampista contemporaneo, completo, quindi più affidabile e continuo, è cominciato con Conte, ma si è concluso con Inzaghi. Con l’allenatore piacentino il sardo ha imparato a gestire e a gestirsi. A metterci meno foga e a collaborare di più con la squadra. Cinque anni fa Antonio Conte lo chiamò in causa per spiegare come mai l’Inter non poteva vincere in Europa. Il salentino lo aveva accusato, senza livore, di inesperienza e immaturità. E dopo quelle critiche, Barella ha cominciato a giocare diversamente.

Barella con la maglia dell'Italia
Barella, genio e poca sregolatezza (Ansa) – interlive.it

Così è diventato una mezzala con compiti di consolidamento ed equilibrio. Un giocatore solido, ma che non ha dimenticato come si esprime il fuoco. L’intensità c’è ancora, anche se è più un fuoco costante e non una vampata incendiaria e ingestibile.

E ora per l’Inter sarebbe impossibile pensarsi senza il suo interno di destra. In un’intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio, l’ex centrocampista del Cagliari e compagno di squadra di Barella, Luca Cigarini, ha cercato di spiegare com’è nato il calciatore che ora ammirano in tutta Europa.

Abbiamo fatto una partita, Cagliari-Milan, perdevamo 2-0 e lui non si sapeva gestire“, ha raccontato Cigarini. “La partita dopo saremmo dovuti andare a Crotone… Era una partita importante per la salvezza. Lui era ammonito. Allora gli ho detto: stai qua, stai vicino a me, stai tranquillo, questa partita ormai è finita, sono più forti“.

Cigarini descrive Barella: “Un folle!

Non facciamo cagate, gli ho ripetuto“, ha continuato l’ex Cagliari. Dopodiché ha svelato la conclusione del racconto: “Neanche ho finito ed è arrivata la seconda ammonizione con l’espulsione. La partita dopo squalificato. Abbiamo vinto lo stesso ma gli ho fatto un bel cazziatone“.

Nicolò Barella
Cigarini descrive Barella: “Un folle!” (Ansa) – interlive.it

Per Cigarini, il Barella nerazzurro è assai diverso dal Barella con cui ha giocato in Sardegna. “Al di là del giocatore che è adesso, mondiale, un giocatore di caratura internazionale, folle… diciamo che l’ho un po’ sgrezzato“.

Lui era ai primi anni di serie A e si vedeva che aveva qualcosa in più“, ha ammesso l’ex Cagliari. “Ha qualche marcia in più. Ce l’aveva prima e ce l’ha ancora oggi. Siamo molto amici, ci sentiamo spesso, è rapporto di amicizia creato negli anni. Bello tirarlo su da giovane“.

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