Nuovi risvolti sulla vicenda che ha visto protagonista il capitano dell’Inter al termine della partita con la Juventus, tifosi furiosi
L’Inter ha perso soltanto tre partite di campionato finora, contro Milan, Fiorentina e Juventus. L’ultimo derby d’Italia giocato lo scorso 16 febbraio è stato oltretutto avvolto da un mare di polemiche, legate soprattutto a quanto accaduto nei minuti che hanno accompagnato il triplice fischio finale dell’arbitro Maurizio Mariani.
Protagonista della vicenda è stato il centravanti e capitano nerazzurro Lautaro Martinez, pizzicato dalle telecamere di bordo campo mentre stava pronunciando parole che – a primo impatto – erano apparse di stampo blasfemo.
L’argentino, bersagliato da tanti tifosi avversari e addetti ai lavori, ha prontamente tenuto a giustificare la propria posizione.
Ammettendo di aver sfogato la propria frustrazione per il risultato finale maturato contro i bianconeri, ma negando di aver peccato di blasfemia. “Non l’ho fatto, cerco di essere un esempio per i miei figli e questa accusa mi ha dato fastidio”, aveva raccontato.
Un peccato che, tradotto in termini più concreti, lo avrebbe condotto ad una pesante squalifica, secondo quanto previsto dal regolamento disciplinare.
Lautaro smentito dalla prova tv, ammenda dal Giudice Sportivo ma niente squalifica
Nonostante sia trascorso del tempo da allora, la Giustizia Sportiva ha comunque fatto il suo corso.

I filmati sono stati analizzati più volte fino a rilevare, in ben due circostanze distinte, l’utilizzo da parte del calciatore dell’Inter di un’espressione blasfema. Così, nelle scorse ore, è stata pronunciata la sentenza definitiva da parte del giudice di stanza.
“A seguito dell’accordo di patteggiamento raggiunto dalle parti, il calciatore dell’Inter Lautaro Martinez è stato sanzionato con un’ammenda di 5.000 euro“, si legge all’interno del comunicato federale ufficiale.
Il capitano nerazzurro, a quanto pare, sarebbe tornato sui propri passi, ammettendo la propria colpa e chiudendo definitivamente il caso.
L’inflizione della sola multa pecuniaria, tuttavia, non ha trovato d’accordo quanti in passato ci avevano visto lungo e chiedevano una squalifica di almeno una giornata, da scontare in campionato.
Alla fine #Lautaro ha patteggiato per una bestemmia per cui ha giurato di non aver mai pronunciato.
La #SerieA non si preoccupa neanche più di preservare un briciolo di credibilità.
— Aurelione Uocchie ‘e Birbante (@PolliceAzzurro) April 7, 2025
Puntata 16, quella finale, Lautaro Martinez patteggia e riconosce d’aver pronunciato un’espressione blasfema.
Come era chiaro fin da subito.
Nessuna squalifica, un buffetto, 10 ave Maria e tutto risolto.THE END, stavolta davvero. https://t.co/BIL9PoYTx8
— Willy Signori – J💬 (@willy_signori) April 7, 2025
Un mese e mezzo? Un mese e mezzo e un gol contro il Genoa segnato quando avrebbe dovuto essere squalificato (art.37 codice G.S.).
Alla faccia della velocità e della tempestività della giustizia sportiva, d’altronde aspettiamo da tempo anche Chinè, quindi cosa vuoi che siano un… https://t.co/eIYNEwPnMr— 🤍Annamaria🖤 (@Anna_1897) April 7, 2025
che scandalo incredibile
— Federico Vozzi (@Federico_Vozzi) April 7, 2025
Se #Lautaro ha patteggiato 5.000 € di Multa, allora vuol dire che aveva Bestemmiato, e quindi doveva essere Squalificato Non Multato❗️#MarottaLeague Forever, e la Lega di serie A è una Chiavica❗️😬😬😬
— Loriano Ragni. (@LorianoRagni) April 7, 2025
Lautaro ha bestemmiato e patteggiato a 5 mila euro, intanto la partita dopo ha segnato. Campionato falsato pic.twitter.com/COxgzFkHCw
— Baffo (@Baffoboy7) April 7, 2025
Tantissimi tifosi hanno nuovamente fatto sentire la propria voce sui rispettivi canali social e puntato il dito contro l’organismo di Giustizia Sportiva che – riassumendo – avrebbe “falsato il campionato” mediante la propria “scandalosa” presa di posizione.
Intanto Lautaro, autore dell’unico gol segnato dall’Inter contro il Genoa nella partita successiva, ha preso parte anche alle sfide contro Napoli, Monza e Atalanta. Prima di far rientro contro il Parma, dopo il breve infortunio muscolare che lo ha tenuto lontano dal campo con l’Udinese.