L’Inter si prepara alla grande sfida di Champions contro il Bayern: il tecnico nerazzurro distratto da critiche e voci di addio
Pur dovendo rinunciare a quattro o cinque giocatori chiave, Vincent Kompany potrà contare su un undici assai competitivo e agguerrito. Verosimilmente, il belga schiererà Urbig in porta e una difesa a quattro con Laimer a destra, Stanisic a sinistra e Dier e Kim al centro. In mediana dovrebbe affidarsi a Kimmich e Goretzka. Sulla trequarti, dovrebbero partire dal 1′, Olise, l’eterno Muller e Sanè. Come punta, ovviamente, c’è Kane.
Insomma, il Bayern Monaco è una squadra che senza Davies, Upamecano e Musiala fa comunque paure. Mentre l’Inter, malgrado il recupero completo di Lautaro, Dimarco e de Vrij si è scoperta più fragile del previsto contro il Parma nell’ultima sfida di Serie A.
Proprio Kompany, ieri, in conferenza stampa, ha voluto esprimere la propria opinione su Simone Inzaghi e sugli allenatori italiani in generale: “Conosco gli allenatori italiani, avevo Roberto Mancini con cui ho vinto la Premier League al Manchester City. Mi sono sicuramente ispirato a lui. Vedo qualcosa di Mancini in Inzaghi…“.
Simone Inzaghi ha dovuto incassare un’infinità di critiche per il pareggio rimediato contro i ducali. I critici, sempre pronti a sparargli addosso, aspettano dunque un suo passo falso anche in Champions League, per poterlo definitivamente scaricare.
Mazzola: “Inzaghi come sir Ferguson“
E intanto, anche voci autorevoli, come quelle di Sandro Mazzola immaginano per l’allenatore piacentino un futuro prossimo lontano da Milano. Intervistato dal portale Sempreinter, la gloriosa bandiera nerazzurra ha provato a immaginare la prossima destinazione per il tecnico. “Inzaghi lo vedo bene per la panchina del City per prendere il posto di Guardiola, più che all’Arsenal o in altri club“, ha dichiarato.
Dopodiché ha aggiunto: “Ma spero che possa rimanere all’Inter per tanti anni, dato che sta facendo grandissime cose. Non si sa mai che cosa può succedere comunque”. Mazzola ha detto di sperare che Inzaghi resti all’Inter, e non solo per la prossima stagione, ma per molti anni a venire. Ovviamente dipenderà dai risultati: “Se continua a vincere trofei, chi può mandarlo via?”.
L’idea di un Simone Inzaghi legato a vita o quasi al club nerazzurro, come fu per sir Alex Ferguson con lo United non dispiace all’ex attaccante dell’Inter. “Sarebbe bello accadesse. Potrebbe pure succedere, non si sa mai. Nel calcio italiano è però molto difficile”.
Da un punto di vista tattico, Mazzola non ha nessun appunto da fare all’attuale allenatore dell’Inter. “È difficile dire dove dovrebbe migliorare“, ha dichiarato. Poi, correggendo il tiro, ha aggiunto: “Vorrei vederlo uscire da un paio di partite complicate. Per vedere come risolve queste situazioni più delicate… Tuttavia, in generale, Inzaghi è eccezionale nel controllo e nella gestione dello spogliatoio, così come nella tattica e nella preparazione delle partite“.
Un’Inter divertente ma non più forte di quella di Herrera
Dunque, per l’ottantaduenne campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970 con la nazionale italiana, Inzaghi va lodato: “Simone sta facendo grandi cose. E mi diverto molto a guardare la sua Inter. Infatti, dopo le partite, chiamo tutti i miei amici per parlarne, come un bambino“. Dal vista estetico, però, secondo Mazzola la Grande di Inter di Helenio Herrera giocava un gran calcio, per molti versi non inferiore a quello espresso dagli uomini di Inzaghi…
“Quando vedi i tre centrocampisti che si passano la palla, cambiano posizione e corrono per segnare ti viene spontaneo pensare che questi sono i giocatori che l’Inter dovrebbe sempre avere“, ha commentato l’ex attaccante e dirigente nerazzurro.
Poi, pensando a una possibile partita fra la sua vecchia Inter e quelle attuale, Mazzola ha immaginato un pareggio. “Ipoteticamente, sarebbe una bella partita. Grande spettacolo. Sarebbe bello segnare il 4-4 del pareggio all’ultimo minuto. Non mancherei, se qualcuno potesse organizzarla!”
Nella stessa intervista, Mazzola ha anche speso parole di incoraggiamento per Taremi: “Mi piace Taremi. Penso solo che debba ancora adattarsi meglio al calcio italiano. Sai che non è facile adattarsi al calcio italiano. Già quando ti dicono sei un giocatore dell’Inter ti viene un colpo… Quindi sì, bisogna dargli tempo. Con questo non voglio dire che la maglia dell’Inter sia pesante… è leggera come una piuma“.